L'emergenza
Puglia, riaperture e scuola: trattative in corso col Governo. Decaro: «Coprifuoco resta alle 22»
Appello a Speranza: negozi e parrucchieri in attività dal 26
BARI - Riaprire alcune attività economiche prima del 30 aprile, in deroga alle restrizioni previste per la zona rossa. E tenere le scuole chiuse almeno sino al 15 maggio, lasciando sempre alle famiglie la libertà di scelta tra la «Dad» e la presenza al 50% laddove la Puglia, dopo il ponte del 1° maggio, dovesse uscire dal «rosso» e diventare zona arancione.
Sarebbero questi gli obiettivi del presidente della Regione sui quali, in queste ore, si sta concentrando - dati e previsioni alla mano - l’azione di governo pugliese. Da un lato, dunque, la lettera scritta a 4 mani con l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, e inviata al ministro della Salute Roberto Speranza sulle riaperture. Dall’altra le «trattative» con il ministro Mariastella Gelmini, che spinge per la presenza al 100% negli istituti, in modo che il «modello Puglia» venga adottato anche da altre regioni. Il primo gol, nella riunione Governo-Enti locali sul nuovo decreto Covid, Emiliano lo ha segnato raccogliendo l’adesione del Veneto di Luca Zaia alla proposta che la presenza a scuola sia «solo su richiesta» come in Puglia. Mentre il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha spinto perché siano implementati i trasporti pubblici locali, in modo da «scaglionare» le entrate e uscite da scuola. «Propongo quindi siano i tavoli prefettizi a misurare la percentuale di studenti che può partecipare alle lezioni in presenza, sostenibile sotto il profilo dei trasporti territorio per territorio». Sul nodo scuola esulta l’Upi («la nostra proposta di un margine di rientro in percentuale dal 60% al 100% è stata accolta») ma su quella percentuale, che costringerebbe la Puglia ad elevare dal 50 al 60% la percentuale in presenza, anche Calabria e Campania hanno fatto muro. E resta da sciogliere il nodo della libera scelta delle famiglie, che il Governo aveva inizialmente cancellato togliendo poteri di deroga ai governatori.
Quanto alle chiusure delle attività commerciali dovute alla zona rossa, che durano da cinque settimane in Puglia, Emiliano e Delli Noci spiegano che «stanno generando focolai di tensione sociale, alimentati dalle difficoltà economiche ormai insostenibili per gli operatori commerciali». Di qui la richiesta sulle riaperture di «talune attività economiche» già dal 26 aprile. Si tratta di «gestori degli esercizi commerciali in sede fissa» e di ambulanti che, ricordano dalla Puglia, «lamentano sostanziali disparità di trattamento - rispetto ad altre attività commerciali consentite (generi alimentari, beni di prima necessità)». Sia per queste attività che per quelle relative ai «servizi alla persona» (parrucchieri) occorrerebbe una deroghe in zona rossa in modo da consentire aperture già dal 26 aprile, «nel rispetto dei protocolli di prevenzione e sicurezza».
L’altro tema caldo in agenda è, ovviamente, quello delle vaccinazioni. Venerdì arriverà in Puglia il generale Figliuolo, che già ieri ha sdoganato il prestito di altre dosi in attesa dei rifornimenti previsti per oggi nella regione. «Oggi siamo la prima regione italiana per capacità vaccinale nonostante non abbiamo gli stessi soldi dal Fondo sanità nazionale e lo stesso personale di altre regioni. Ma siamo i numeri uno. Un pugliese su 4 è stato vaccinato. Noi collaboriamo con il Governo - ha esclamato Emiliano - ci hanno dato meno vaccini per i sanitari e di conseguenza, nel computo generale della popolazione, meno vaccini di altre regioni. Se avessimo i vaccini per tutti riusciremo a vaccinare tutti in poche settimane». Quanto al possibile percorso di produzione, ci sono contatti con la Federazione Russa (per lo Sputnik) e «stiamo provando a mettere a disposizione di chi deve produrre vaccini la fabbrica di Zollino. Abbiamo già avviato le procedure per il finanziamento dell’aggiornamento tecnologico»
DECARO: «EVITARE DI PARTIRE E POI FARE RETROMARCIA» - Per quanto riguarda le scuole abbiamo chiesto di evitare, come è successo nel passato, di partire e poi accorgerci che c'erano problemi sui trasporti e fare retromarcia». Così Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci (Comuni). «Bisogna trovare il giusto equilibrio, che è quello che abbiamo chiesto - dice - , tra l’aumento dei mezzi di trasporto e la possibilità di scaglionare gli orari di ingresso e di uscita e questo lo faranno sui tavoli prefettizi le scuole, i prefetti e gli enti locali. Ci sono zone dove si arriverà al 100% in presenza e zone dove, purtroppo, non si arriverà al 100%».
RIAPERTURA LOCALI - «Ieri ci hanno comunicato - ha anche aggiunto Decaro - che il coprifuoco per ora resta alle 22, piano piano saranno allentate anche quelle restrizioni. Ovviamente poi è il Consiglio dei ministri che decide i contenuti del decreto, ieri abbiamo fatto una sorta di cabina di regia con Regioni, Comuni e Province, per ascoltare anche la voce del territorio».
«I due punti - spiega Decaro - sono l’orario alle 22 e l'apertura dei locali solo all’esterno, anche se nel decreto dovrebbe esserci già la data anche per l’apertura all’interno, perché l’idea del Governo è allentare le restrizioni piano piano e tornare alla normalità nel periodo estivo, quando sicuramente la curva del contagio cala in maniera naturale e contemporaneamente arriviamo a una vaccinazione di massa, se è vero che a giugno gli over 60 saranno tutti vaccinati».