Lotta al Covid

Caos veterinari, in molti restano senza vaccinazione

Roberto Calpista

l Svolgono un servizio sanitario «essenziale» ma sono fuori, o meglio «sospesi», dalla campagna di vaccinazioni contro il Covid. Le disavventure dei medici veterinari della Provincia di Bari, con le chat «interne» impazzite, danno un quadro ben preciso del caos che regna nei rapporti tra Asl e utenti in materia. Ovviamente il riferimento è ai liberi professionisti, dal momento che i veterinari dipendente pubblici, pare siano già stati tutti vaccinati. Eppure è fuor di dubbio che si tratta di un’attività medica a tutti gli effetti. «Quotidianamente abbiamo incontri con i proprietari degli animali che dobbiamo curare. E sono incontri indispensabili e che spesso ci portano a contatto con persone anziane. Senza contare il lavoro di equipe in ambulatorio e sala chirurgica».

La vaccinazione del personale medico e paramedico è iniziata più o meno alla fine dello scorso anno. Dapprincipio vennero esclusi gli odontoiatri e i veterinari. Verso febbraio si recuperano i dentisti e i veterinari Asl, escludendo i liberi professionisti, sebbene svolgano un servizio essenziale che non può essere interrotto. Un caso italiano di burocrazia malata che diventa, con i giorni, un caso pugliese dal momento che nel frattempo quasi tutti i veterinari delle altre regioni sono vaccinati e ad oggi risulta che abbiano già fatto il richiamo da almeno un mese. Il 17 marzo, finalmente, vengono convocati i liberi professionisti di Bari (i veterinari di Taranto e Brindisi avevano già ricevuto la prima dose un paio di settimane prima) e si avvia la campagna vaccinale. Dopodiché la situazione precipita. La Asl contatta l’Ordine provinciale lamentandosi che «in molti non rispondono al telefono o addirittura riferiscono di essere stati già vaccinati». Sarà l’effetto «Astrazeneca», in ogni caso la patata bollente passa di mano e viene chiesto all’Ordine stesso (circa 850 iscritti) di occuparsi del «reclutamento».

Salta a questo punto il criterio alfabetico ma vengono anche sospese le vaccinazioni, e siamo al 19 marzo, «perché dovevano fare il conteggio delle dosi e non erano più sicuri che ci fossero per tutti». Riconteggio fatto, passa qualche giorno e le inoculazioni riprendono in provincia, mentre a Bari città si blocca tutto. «Fuori» restano un centinaio di professionisti che non solo hanno espressamente dato la disponibilità, ma che iniziano anche ad avere seri problemi nella propria attività, dal momento che il 6 aprile arriva una mail dall’Ordine professionale in cui si comunica che la Fnovi (Federazione nazionale Ordine veterinari italiani) avrebbe sospeso il diritto di svolgere prestazioni in caso di ingiustificata sottrazione del professionista all’obbligo di vaccinazione. Il resto è cronaca di questi giorni, partono mail e Pec alle Asl e all’assessore alla Salute della Regione Puglia. Finora non c’è stata alcuna risposta.

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