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Puglia, a rischio 540 enoteche a causa della chiusura anticipata alle 18
La Coldiretti evidenzia una disparità di trattamento rispetto a negozi alimentari e supermercati
BARI - 540 enoteche rischiano di essere affossate in Puglia a causa della chiusura anticipata alle 18 rispetto a negozi alimentari e supermercati ai quali resta correttamente consentita la vendita dei vini. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che stigmatizza la minaccia a carico di un segmento che sviluppa oltre 500 milioni di vendite di vino e alcolici all’anno.
«La chiusura anticipata alle 18 discrimina ingiustamente le oltre 540 enoteche presenti in Puglia, con il divieto di vendita con asporto ai bar senza cucina ed a coloro che esercitano prevalentemente il commercio al dettaglio di bevande che rischia di tradursi di fatto in una ingiustificata disparità di trattamento per la vendita di bevande alcoliche a discapito delle enoteche. Infatti, fino al prossimo 5 marzo, l’acquisto dei predetti prodotti potrà essere effettuato anche dopo le 18 presso la grande distribuzione e altri esercizi di vicinato che non abbiano come codici Ateco prevalenti quelli ricadenti espressamente nel suddetto divieto», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
«Le enoteche - sottolinea la Coldiretti regionale - hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza che – precisa la Coldiretti –va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza».
«Gli effetti dell’emergenza Covid si ripercuotono sul mondo del vino che per la prima volta in 30 anni in Puglia registra una frenata anche dell’export con un calo dello 0,2% in valore nei primi sei mesi del 2020 con una storica inversione di tendenza, considerato che fino a marzo le esportazioni dei vini pugliesi segnavano +20% rispetto allo stesso periodo del 2019», aggiunge Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Puglia
«Con quasi 4 cantine su 10 (39%) che fanno registrare difficoltà a seguito dell’emergenza occorre intervenire rapidamente per sostenere le esportazioni, alleggerire le scorte, ridurre i costi e tagliare la burocrazia – precisa Cantele – con il preciso dovere di pensare a strumenti per il settore che semplifichino, siano agili e flessibili ed immediatamente fruibili».