Domenica 07 Settembre 2025 | 22:37

Ricorsi, nel Pd inizia la resa dei conti interna

 
Massimiliano Scagliarini

Reporter:

Massimiliano Scagliarini

Ricorsi, nel Pd inizia la resa dei conti interna

Domani l'udienza al Tar. Mazzarano e Menna: via chi ha firmato l'istanza leccese

Mercoledì 13 Gennaio 2021, 13:02

15 Gennaio 2021, 09:49

Domani i giudici amministrativi esamineranno i quattordici ricorsi presentati contro l’esito delle elezioni regionali di settembre. Ma, a prescindere dall’esito e tanto per cambiare, il Pd si è già spaccato: due consiglieri regionali, Michele Mazzarano e Ruggero Mennea, si sono rivolti alla Commissione di garanzia interna del partito. Chiedono l’espulsione dei componenti della segreteria provinciale e in particolare del tesoriere del Pd di Lecce, Antonio Bray, che al Tar di Bari si è costituito a favore di Sergio Blasi e dunque contro di loro.

Blasi – primo dei non eletti a Lecce - ha fatto ricorso al Tar sostenendo che l’Ufficio elettorale centrale abbia sbagliato il procedimento di ripartizione dei seggi che spettano al Pd: se ha ragione, Blasi rientrerebbe in Consiglio regionale (insieme alla foggiana Teresa Cicolella) ai danni di Mazzarano e Mennea. Il Pd di Lecce si è costituito in giudizio a favore del proprio iscritto, schierandosi contro i due colleghi di Taranto e della Bat. La reazione è il ricorso presentato lunedì agli organi di garanzia regionale e nazionale del Pd, ricorso cui sono allegati i tre articoli della Gazzetta che hanno raccontato la vicenda. Mazzarano e Mennea sostengono che il tesoriere Antonio Bray (che in quanto legale rappresentante ha firmato l’atto di costituzione al Tar) e «tutti gli altri soggetti eventualmente coinvolti» (dunque anche chi ha autorizzato l’iniziativa) meritino di essere espulsi dal partito per aver violato lo statuto e il codice etico del partito.

Secondo Mazzarano e Mennea la costituzione al Tar del Pd di Lecce sarebbe in contrasto con gli interessi dei Dem: «Non solo ha leso gravemente l’immagine del partito, ma ha contribuito a delegittimare l’Organo giurisdizionale deputato alla proclamazione degli eletti (…) e mettendo a rischio la maggioranza di governo regionale». Una decisione, quella del Pd di Lecce, in contrasto con quanto fatto dalla segreteria regionale, «che pure avrebbe avuto interesse ad agire in giudizio per tutelare gli interessi dello stesso partito» e alla fine ha deciso di non procedere: quello dei Dem salentini sarebbe viceversa un «gravissimo uso strumentale del partito e del ruolo ricoperto, per fini esclusivamente personali».

«Il Pd pugliese – secondo il segretario regionale Marco Lacarra - ha dato una lettura chiara rispetto alla vicenda, ed ha detto che non si sarebbe costituito. Da un lato perché non intendevamo interferire nell’esercizio dei diritti di candidati ed eletti, dall’altro lato per evitare di aprire un conflitto con altre forze della coalizione». Il riferimento è al ricorso presentato da Domenico De Santis, primo dei non eletti a Bari, che se accolto farebbe saltare due seggi di Con e Popolari. «Avevo suggerito alle federazioni di fare l’identico ragionamento – prosegue Lacarra -, anche perché esiste un problema giuridico di legittimazione. Non condivido la posizione del partito di Lecce perché mi sembra campanilistica: auguro a Sergio Blasi ogni bene, ma questo non significa che si debbano assumere posizioni faziose». Da Lecce risponde il segretario Ippazio Morciano: «Se i compagni Mazzarano e Mennea ritengono la nostra azione discriminatoria non hanno capito nulla. Non abbiamo presentato un ricorso contro di loro, ma ci siamo costituiti al fianco di una posizione legittima di un nostro tesserato cui è stato scippato un seggio legittimamente conquistato. Dobbiamo salvaguardare gli elettori del partito di Lecce. Se la commissione di garanzia riterrà di espellere Antonio Bray, tutta la segreteria provinciale è pronta a dare le dimissioni per coerenza con una scelta di cui ci assumiamo la responsabilità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)