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Covid, 15% medici chiede esonero per test rapidi: sindacati preoccupati per ripercussioni

 
Redazione online

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Covid, in Puglia si va verso utilizzo test rapidi: entro lunedì si decide

Cgil Fp medici Puglia, Smi, Simet e Snami rispondono così all'ipotesi di sospensione da tutte le attività domiciliari dei medici di medicina generale che hanno chiesto l’esonero dall’effettuare i test rapidi Covid

Sabato 02 Gennaio 2021, 16:49

16:58

BARI - «Si annunciano provvedimenti nei confronti dei medici di famiglia e pediatri di libera scelta "colpevoli" di chiedere l’esonero dall’attività di effettuazione dei tamponi rapidi in ragione delle documentate precarie condizioni di salute in cui versano. Si querelano i sindacati (come accaduto al collega Anaao di Taranto ), si minacciano provvedimenti nei confronti di professionisti. Siamo fortemente allarmati dal clima che si è venuto a creare nella regione Puglia».

E’ quanto lamentano in un comunicato i sindacati Cgil Fp medici Puglia, Smi, Simet e Snami, rispondendo alla circolare con la quale il direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, ha chiesto alle Asl di valutare la sospensione da tutte le attività domiciliari dei medici di medicina generale che hanno chiesto l’esonero dall’effettuare i test rapidi Covid perché portatori di patologie croniche che li esporrebbero a maggiori rischi.

«In tutto questo - aggiungono i quattro sindacati che rappresentano il 50% dei medici di medicina generale in Puglia - notiamo l’assordante silenzio dell’Ordine professionale, del dottor Filippo Anelli, presidente Fnomceo. Continuiamo ad essere convinti che bisogna ritrovare un clima di collaborazione tra sindacati e parte pubblica. Non si riducano i medici a "clienti" responsabili delle incertezze nella gestione del sistema sanitario ma piuttosto una categoria che rappresenta una utile risorsa tecnica capace di valorizzare la risposta di salute che viene richiesta dai cittadini nel momento della fragilità della malattia». 

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