L'ordinanza

Bari, caos assembramenti: da sabato le «zone rosse» per le feste. Decaro: «Così le nuove regole»

Redazione online

Non si potrà stazionare ne si potranno consumare cibi e bevande per strada già dal mattino

BARI - È pronta per essere pubblicata l’ordinanza firmata dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, contenente limitazioni sui comportamenti sociali e restrizioni per le attività economiche con l’obiettivo di evitare assembramenti nelle giornate dei fine settimana di dicembre e della vigilia di Natale e Capodanno.

Molte le novità: chiusura dei negozi alle 13, stop delle attività di ristorazione (anche per l’asporto) alle 11 con divieto di stazionamento in 29 strade e piazze della città, i tradizionali luoghi della movida e dello shopping, nelle vigilie di Natale e Capodanno. Queste alcune delle prescrizioni imposte dall’ordinanza «anti-aperitivo» predisposta dal Comune di Bari per evitare assembramenti il 24 e il 31 dicembre, valutata nella sede di Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica e condiviso dal Coc e dalla Asl. Così il sindaco taglia la testa al toro e istituisce una serie di "zone rosse" per gli assembramenti. Nel mirino il centro di Bari: niente drink neppure d'asporto e niente stazionamento per le strade principali della città.

Il provvedimento è stato valutato dal sindaco nel corso della riunione del Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica, alla presenza del prefetto e del questore che hanno condiviso le preoccupazioni manifestate dal primo cittadino in ordine alle criticità che si potrebbero registrare durante i weekend e le giornate del 24 e 31 dicembre analogamente a quanto rilevato il giorno dell’Immacolata, quando nelle principali vie dello shopping si è riversato un gran numero di persone, in particolare giovani, che hanno determinato situazioni di assembramento, soprattutto nei pressi di bar e locali di ritrovo. 

Successivamente il COC - Comitato operativo comunale, nella seduta di ieri, svoltasi alla presenza del direttore del Dipartimento di Prevenzione, ha condiviso come il sovraffollamento e il rischio di contagio assumano connotati di rilevante gravità per effetto del grande afflusso di consumatori nelle vie cittadine vocate al commercio per gli acquisti natalizi, nonché delle abitudini consolidate di affollare gli esercizi di somministrazione nelle giornate prefestive e festive, specie nella vigilia di Natale e Capodanno (come attestato dalle numerose ordinanze sindacali adottate negli ultimi anni, atte a disciplinare gli affollamenti sotto il profilo della sicurezza urbana).

«Non possiamo essere complici di una situazione che rischia di essere un grave pericolo per la salute di tutta la comunità», ha dichiarato Antonio Decaro, commentando l’ordinanza. «Con questo provvedimento - dice - siamo tutti consapevoli di infliggere un duro colpo alle nostre tradizioni, al clima di festa che, seppur già fortemente segnato, ci accingiamo a vivere, alle nostre abitudini, alla nostra cultura fortemente improntata alla socialità e alle attività economiche che legittimamente stanno cercando di portare avanti il loro lavoro».

«Oggi ricade su tutti noi una responsabilità individuale enorme - continua Decaro - , che ci chiama in causa come cittadini, come persone che possono e devono limitarsi nei comportamenti per preservare la propria salute e quella degli altri, che siano essi nostri cari o no. In questa situazione, però, il sindaco ha una responsabilità in più, che è quella della guida della sua comunità e questo a volte comporta il dover assumere scelte difficili e impopolari, come possono essere queste che stiamo adottando per le prossime giornate di festa». «Non lo facciamo a cuor leggero - dice ancora il sindaco - ma non possiamo correre il rischio, tra un mese, di assistere a un peggioramento drastico della situazione epidemiologica, con la chiusura totale delle attività e i reparti di terapia intensiva di nuovo pieni, solo perché non abbiamo voluto rinunciare a qualche ora di passeggiata nel centro cittadino o a un brindisi in allegria o all’acquisto di un regalo all’ultimo minuto. Non possiamo correre il rischio di ritrovarci tra un mese a dire avrei potuto fare qualcosa e non l’ho fatto. Purtroppo sappiamo bene che il virus circola sulle nostre gambe e ogni stretta di mano, ogni abbraccio di augurio per le feste si possono rivelare vere e proprie armi da contagio, trasformando la vigilia di Natale o di Capodanno nella vigilia di una tragedia». Ringraziando i titolati delle attività per il «sacrificio enorme», Decaro conclude ricordando che «solo se questa sfida la affronteremo tutti dalla stessa parte ne usciremo prima e più forti». 

ECCO TUTTI I DETTAGLI DELL'ORDINANZA SINDACALE 


In particolare nei giorni 12, 13, 19, 20, 24, 27 e 31 dicembre 2020: dalle ore 11.00 alle ore 22:00, fatte salve le vigenti norme, prescrizioni e Linee Guida emergenziali nazionali e regionali, il divieto di stazionamento (fatte salve eventuali code per garantire gli accessi contingentati negli esercizi commerciali) nelle seguenti aree:
• largo Giannella, piazza Diaz, molo San Nicola, lungomare Araldo di Crollalanza, via Cognetti, via XXIV Maggio, via Bozzi, via Fiume, via De Nicolò, largo G. Bruno, largo Adua, via Abbrescia (tratto compreso tra largo Adua e via Imbriani), piazza Eroi del Mare;
• corso Vittorio Emanuele, via Sparano, via Argiro, Piazza Umberto;
• piazza Mercantile e piazza del Ferrarese; via Venezia - tratto compreso tra piazza Ferrarese e il Fortino di Sant’Antonio; via Manfredi, Strada Palazzo di Città;
• via Pappacena, via Caccuri (incluso piazzetta), piazzetta dei Papi;
• via A. Volta, Giardini Raffaele De Bellis, via Buccari (tratto compreso tra via S. Lorenzo e via Gargasole);
• viale Einaudi (tratto compreso tra via Tridente e via Amendola).


Mentre nei giorni 12, 13, 19, 20, 24, 27, 31 dicembre 2020: per tutto il territorio comunale, ad integrazione dei divieti già previsti dal DPCM 3 dicembre 2020, dalla Ordinanza Sindacale n.2020/03884 del 04/12/2020 nonché dai provvedimenti emergenziali locali,
• divieto di consumazione di alimenti e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico già a decorrere dalle ore 11.00;
• per tutti gli esercizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) divieto di asporto di bevande già a decorrere dalle ore 11.00;
• chiusura dei distributori automatici h24 già a decorrere dalle ore 11.00;


Infine il 24 e il 31 dicembre 2020 per tutto il territorio comunale, ad integrazione dei divieti già previsti dal DPCM 3 dicembre 2020: 
• la chiusura al pubblico per tutte le attività di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) con divieto di asporto per alimenti e bevande a decorrere dalle ore 11.00 del 24 dicembre e del 31 dicembre 2020 fino alle ore 5.00 rispettivamente del 25 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 (sono salve le eccezioni previste dal DPCM del 3 dicembre per le attività di ristorazione negli alberghi e nelle altre strutture ricettive, limitatamente ai servizi erogati in favore dei propri clienti che siano ivi alloggiati ed esclusivamente con servizio in camera e per la ristorazione con consegna a domicilio);
• la chiusura degli esercizi commerciali al dettaglio già dalle ore 13.00, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole.

IL PLAUSO DI BOCCIA - «Il governo è e sarà sempre vicino a tutti quei comuni, come quello di Bari, che dinanzi al pericolo di una possibile e probabile recrudescenza dei contagi durante queste festività ha deciso nella sua autonomia normativa di disporre restrizioni alla circolazione e alle attività». Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. «Il senso di responsabilità del sindaco Antonio Decaro assume un particolare significato anche per il suo ruolo di presidente nazionale dell’Anci. Nella prima ondata i sindaci furono un efficace esempio di collaborazione quando rinunciarono al potere di ordinanza per non creare confusione normativa in una fase di emergenza. Oggi, sono chiamati a collaborare per gestire il grande pericolo di questa seconda ondata che, se non bloccata, ci condurrà inevitabilmente alla terza. Nessun amministratore vorrebbe mai disporre restrizioni ai cittadini ma il dovere di assicurare la tutela della salute oggi è prevalente su tutto». 

RISTORATORI CONTRO CHIUSURA 24 E 31 DICEMBRE - «Le ennesime restrizioni del 24 e del 31 e dei weekend di dicembre, imposte per la città di Bari con ordinanza sindacale, sono legate ad una logica aberrante ed ipocrita che penalizza ancora una volta un comparto già duramente segnato da nove mesi». Lo denunciano in una nota le associazioni dei ristoratori di Bari, proclamando uno stato di agitazione «che produrrà nelle prossime settimane forme di mobilitazione, di protesta e di informazione» e annunciano già per domani una conferenza stampa, alle 10 in piazza Prefettura a Bari.
«Fin dall’inizio la caccia mediatica all’untore ha individuato la ristorazione in tutti i suoi aspetti come il capro espiatorio. Crediamo sia giunto il momento di dire basta». Alla protesta aderiscono le associazioni «We are in Bari vecchia», «Movimento Impresa», associazioni di ristoratori di altre città dell’area metropolitana di Bari ma anche del resto della regione e «Passione Horeca», che in post su facebook, ha anche scritto: «credere di far passare come condivisa un’ordinanza che spezza le gambe alla ristorazione è l’ennesima bugia raccontata dalle istituzioni». Il riferimento è al provvedimento con il quale il sindaco di Bari Antonio Decaro ha disposto la chiusura anticipata delle attività di ristorazione alle 11 nei fine settimana di dicembre e nelle vigilie di Natale e Capodanno con la precisazione, nelle ultime ore, che dopo quell'orario sarà vietato l’asporto ma comunque consentito il servizio a domicilio. 

Privacy Policy Cookie Policy