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L'intervista
Leonardo Petrocelli
02 Dicembre 2020
BARI - Onorevole Angela Masi (M5S), in Puglia il Movimento è spaccato. Cosa sta accadendo in Regione?
«Molti portavoce e attivisti sono profondamente delusi da quello che sta accadendo. Ci si ritrova davanti ad una scelta di entrare in maggioranza, in barba a quanto detto da tutti noi durante la campagna elettorale dove ci siamo proposti come alternativa ad Emiliano e a Fitto».
Come si può leggere lo spostamento dei quattro consiglieri verso la maggioranza?
«Qualcuno ha detto che lo hanno fatto per senso di responsabilità considerando l’emergenza in atto. Ma è chiaro a tutti che il loro ingresso non serve, a differenza del governo nazionale, per la formazione di un governo regionale. L’emergenza ormai va avanti da mesi e nonostante questo le parole durante le campagna elettorale sono state chiare: credo che un presidente della regione che voglia lavorare per il bene comune debba saper cogliere tutte le proposte di buon senso, da chiunque vengano. In fondo un’idea buona non è ne di destra ne di sinistra ma è semplicemente un’idea buona».
Fari puntati su Rousseau: ma può un voto sulla piattaforma cambiare la linea del M5S ?
«Questo tipo di votazione non è contemplata nel nostro statuto, anzi ci si può ritrovare ad effettuare una votazione che potrebbe sovvertire la volontà dei pugliesi che hanno votato il M5S. Cittadini che hanno votato non solo un programma elettorale, elaborato con i territori, ma una chiara posizione politica che tutti i candidati, compresi i consiglieri eletti, hanno sostenuto».
L’avvicinamento a Emiliano è stato caldeggiato da parte dei vertici romani del M5S. Dobbiamo abituarci a pensare il Movimento come una costola del centrosinistra?
«Che sia stato caldeggiato dai vertici romani l’ho appreso dagli interventi avvenuti durante il primo consiglio regionale. Quale centrosinistra? Lo stesso che ha accolto politici del centrodestra? Credo che i cittadini abbiano bisogno di chiarezza e coerenza, altrimenti rischiamo che il numero delle persone che non si recano alle urne potrà solo aumentare».
Dall’altra parte c’è un fronte, con Laricchia e Lezzi, che non rinuncia alla vocazione originaria del M5S: una battaglia condivisibile?
«Il fronte è molto più largo, non è una battaglia personale. È assolutamente condivisibile l’intento di tutelare i valori del M5s, valori che sono sempre stata la nostra forza».
C’è davvero, come qualcuno dice, un feeling con Forza Italia?
«Come abbiamo ripetuto fino allo sfinimento durante questo difficile periodo, in una fase di grande instabilità dovuta alla pandemia c’è bisogno dell’apporto di tutte le forze politiche, con proposte serie. Per mesi purtroppo abbiamo assistito a un’opposizione che ha cercato soltanto di sfruttare la pandemia a fini elettorali. Pochi giorni fa, per la prima volta, in Parlamento le opposizioni hanno votato insieme alla maggioranza per lo scostamento di bilancio. Un segnale di unità e lealtà istituzionale che ci consentirà di continuare a sostenere imprese e famiglie italiane, con le misure del nuovo decreto Ristori Quater».
Lei, su questo, chiede più sforzi per il turismo
«È chiaro che bisogna intervenire a livello fiscale e, tra le varie proposte, ho presentato vari emendamenti alla Legge di Bilancio a favore di questo settore. Ma abbiamo anche la necessità di programmare e dare per tempo una prospettiva alla nostra filiera turistica. A maggior ragione a seguito della pandemia, dobbiamo ripensare i modelli di turismo in ottica sostenibile».
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