BARI - Hanno scritto al governatore della Puglia Michele Emiliano e all'assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco, sollecitando non solo una maggiore considerazione del loro lavoro quotidiano ma, anche, l'assegnazione dei previsti incarichi dirigenziali.
Sono i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (più comunemente indicati come ispettori sanitari) che operano all'interno di ogni Asl. Secondo i parametri previsti dal Regolamento regionale n° 18/2020, di queste figure professionali ne sono previste 400 nella Asl di Bari, 160 nella BAT, 250 nella Asl di Foggia, 160 nella Asl di Brindisi, 250 in quella di Taranto, e 300 in quella di Lecce.
Il numero effettivo è decisamente inferiore. Eppure, nonostante gli innumerevoli compiti svolti dagli «ispettori sanitari» (attività di prevenzione, verifica e controllo in materia d'igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria) e nonostante il loro impegno in prima linea nel fronteggiare l’attuale pandemia da Sars-CoV-2, i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro sembrano essere stati dimenticati. A tal punto che, sebbene la Legge regionale 26/2006 abbia autorizzato l’istituzione di dodici posti per Dirigente dei Tecnici della Prevenzione, il Regolamento regionale n° 18/2020 ne ha inspiegabilmente previsti solo quattro, uno solo per ASL.
Eppure loro sull'intero territorio pugliese dovrebbero essere una ventina visto che lo stesso Regolamento regionale ha previsto l’assunzione nel Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) un Dirigente biologo e un Dirigente tecnologo alimentare ogni 130mila abitanti e nessun
Dirigente delle professioni sanitarie della prevenzione, sebbene i Servizi del Dipartimento di Prevenzione (SIAN – SISP – SPESAL – SIAV) siano caratterizzati da una rilevante presenza di collaboratori professionali sanitari – Tecnici della Prevenzione e non già di Biologi o Tecnologi
Alimentari.
Per questo, come detto, i presidenti degli Ordini e degli Albi regionali della professioni sanitarie della prevenzione della Puglia (Oscar Brazzo, Giulio Conticelli, Domenica Argese, Piero Giorgio Pede, Claudia Ferrari, Savino Lamarca, Giovanni Bizzarro, Giovanni Colucci) hanno chiesto alla Regione quegli specifici incarichi Dirigenziali e di funzione come previsti dal nuovo CCNL per lo svolgimento di funzioni di elevata responsabilità.
«È da più parti evidenziato - scrivono - che la pandemia da SARS-CoV-2 necessiti di un sistema di prevenzione efficace, che deve considerarsi obiettivo primario della tutela della salute pubblica, della sicurezza
negli ambienti e nei luoghi di lavoro, della sicurezza alimentare e della protezione dell’ambiente. Per quanto esposto, ci pare necessaria l’integrazione del Regolamento Regionale n° 18/2020 con la
previsione, anche per i Tecnici della Prevenzione, di un Dirigente ( SPTA) ogni 130.000 abitanti da incardinare in ogni Servizio Medico e Veterinario del Dipartimento di Prevenzione».
Non solo. Chiedono anche il potenziamento degli organici dei Tecnici della Prevenzione (così come previsto dalle piante organiche) e delle relative dotazioni strumentali e tecnologiche, già avviato in alcune Asl.