Regione
Giunta Puglia, il voto dei 5s su «Rousseau» slitta
Sì o no all’accordo col Pd? Laricchia: problemi tecnico-politici
BARI - Quando si vota sulla piattaforma Rousseau sulla possibile intesa nelle regionali pugliesi tra centrosinistra e M5S? Nessuno, tra i pentastellati, sa al momento indicare una data certa e così la nuova giunta regionale resta nel Limbo delle liturgie politiche. Nello scorso fine settimana il capo politico, Vito Crimi, incontrando i portavoce regionali, aveva preannunciato un voto sul portale gestito dalla Casaleggio a stretto giro, ma del quesito non si è vista traccia. Fonti grilline assicurano che potrebbe essere calendarizzato la prossima settimana, entro mercoledì: in questo modo non ci sarà sovrapposizione con gli Stati generali, una sorta di congresso a Cinquestelle in corso in queste ore. Fino a mercoledì, però, la Puglia non avrà un proprio esecutivo, operativo sui temi roventi legati a economia, salute e lavoro. Il Movimento in Puglia è lacerato dalle polemiche interne. Da un lato ci sono quattro consiglieri regionali (Grazia Di Bari, Rosa Barone, Cristian Casili e Marco Galante) favorevoli all’in - tesa con il governatore Emiliano e all’ingresso in giunta: questa linea trova il favore anche di Crimi e di Luigi Di Maio. Sul fronte opposto c’è Antonella Laricchia, candidato governatore sconfitto a settembre, che postula un M5S autonomo e all’opposizione, trovando sulle sue posizioni anche l’ex ministro del Sud Barbara Lezzi, e il senatore Iunio Valerio Romano, e tanti portavoce comunali, nonché una larga fascia della base. E questa opposizione all’accordo con i dem trova in Alessandro Di Battista il riferimento nazionale, in nome di una comunità politica che auspica un ritorno alle origini movimentiste. Sui ritardi nella predisposizione del voto Antonella Laricchia non calca la mano, ma allo stesso tempo registra l’impasse: «Non so se ci sia stato un impedimento tecnico o politico. Nonostante alcuni di noi non fossero favorevoli, la votazione doveva essere in settimana ». E aggiunge: «Non ho aggiornamenti: non condivido il metodo e non sto partecipando alla stesura del quesito, e ho tante difficoltà nella vita private che i stanno assorbendo energie». La riflessione politica della Laricchia è però puntuta in merito all’alleanza con Emiliano: «Non esistono accordi gratis: se una cosa è gratis il prodotto sei tu.
L’intesa potrebbe avere riflessi sulle scelte in Consiglio del Movimento, ma anche su temi cruciali come l’imbarazzante gestione del dossier Scuole da parte della Regione Puglia», conclude la consigliera regionale di Adelfia. Ci sono indiscrezioni che indicano la Laricchia in uscita dal Movimento, ma la diretta interessata smentisce ogni ipotesi al riguardo, facendo intendere che rimarrà finché potrà liberamente esprimere le sue posizioni e il suo prevedibile dissenso. L’area governista del M5S, intanto, si prepara alla votazione sulla piattaforma e, vinta la contesa interna, a far parte del primo esperimento governista nelle regioni, grazie all’intesa con il Pd e l’arcipelago civico emilianista. In ballo c’è la possibilità per i grillini pro intesa di vivere il secondo mandato non più sui banchi dell’opposizione, ma provando ad incidere sui temi segnalati dai cittadini pugliesi (la tesi espressa sulla Gazzetta da Rosa Barone) con gli strumenti connessi al governo regionale. Nel campo dem, infine, inizia a montare un po’ di insoddisfazione per la gestione del passaggio politico da parte dei 5S. Ubaldo Pagano, deputato emilianista, è però ancora serafico: «La pazienza che stiamo avendo nel perseguire questo accordo politico è pari a quella avuta prima delle elezioni nel cercare una intesa con i pentastellati ». La chiosa finale è una battuta pungente: «Siamo in modalità francescana e questo dovrebbe rassicurare tutti sulle motivazioni che ci muovono nel cercare una convergenza reale senza imboscate al fine di realizzare anche in Puglia lo schema del governo nazionale Conte bis».