Bene storico

Gazzetta, Soprintendenza chiede ritiro del bando ai curatori: non è autorizzato. E scrive alla Procura

Redazione on line

Contestata la procedura che mette a rischio l'archivio storico: così va smembrato

Dopo le critiche mosse dall'assemblea di redazione dei giornalisti della Gazzetta al bando pubblicato dalla curatela fallimentare Edisud Spa mettendo in evidenza alcune criticità della procedura che rischierebbe di far andare deserto l'avviso pubblico di fitto di ramo d'azienda, ora interviene anche la Soprintendenza.

Un invito a ritirare il bando per il fitto di ramo d’azienda della Edisud Spa, l’azienda editrice della Gazzetta del Mezzogiorno, è stato trasmesso dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia ai curatori delle due società Edisud e Mediterranea (la seconda proprietaria della testata giornalistica), entrambe dichiarate fallite a giugno e attualmente in esercizio provvisorio. Per Edisud, a causa della situazione debitoria che continua ad aggravarsi, il tribunale ha stabilito la cessazione dell’esercizio provvisorio il 20 novembre e nei giorni scorsi è stato pubblicato un avviso per il fitto del ramo di azienda.

La Soprintendenza ha scritto anche alla Procura di Bari, che ha in corso l’inchiesta sul fallimento, al Tribunale e ai carabinieri della sezione Tutela patrimonio culturale. Nella missiva ricorda che l’archivio e il marchio della Gazzetta sono stati dichiarati «di interesse storico particolarmente importante» con tanto di decreto da parte della stessa Soprintendenza.

L’archivio è di proprietà della società Edisud, il marchio di Mediterranea. Il fitto di una sola delle due società, in questo caso Edisud, «integra - spiega la Soprintendenza - lo smembramento del bene, inteso nella sua unitarietà e inscindibilità». Chiedendo il ritiro del bando, si ricorda inoltre che «la decisione di procedere al fitto di ramo d’azienda avrebbe dovuto essere oggetto di richiesta di autorizzazione alla scrivente Soprintendenza», richiesta che non c'è stata.

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