Oggi alle 15
Cosenza-Lecce, per i giallorossi serve un cambio di marcia
Ma sulla sfida di Cosenza ombra Covid: positivi calciatore e uomo dello staff
LECCE - Terza gara nel giro di dieci giorni, per il Lecce che, dopo avere perso a Brescia e pareggiato al Via del Mare con la Cremonese, se la vedrà oggi (ore 15), in trasferta, con il Cosenza, avversario tradizionalmente ostico, soprattutto se affrontato allo stadio Marulla. Serata movimentata però, ieri, per il club salentino: a tarda ora la comunicazione della positività al Covid 19 di un calciatore e di un componente dello staff. Questa mattina il gruppo si sottoporrà ad un ciclo di test per verificare la situazione in vita dello svolgimento della partita.
Corini intanto allontana le pressioni e ribadisce che la sua formazione ha intrapreso la strada giusta: «Il campionato è lungo e vive di strappi. Abbiamo cambiato parecchio. Siamo partiti con l’idea di attuare il 4-3-3. Poi, gli sviluppi del mercato e le caratteristiche dei calciatori a disposizione ci hanno indotti a ritenere che il sistema di gioco più congegnale sia un altro (il 4-3-1-2 ndr). Dalla lettura delle gare disputate emerge che ciò che intendiamo proporre inizia a vedersi, ma che dobbiamo migliorare in una serie di dettagli altrettanto importanti ai fini del risultato. Per quanto produciamo nell’arco di un incontro, nella pre scelta, che è quella che porta all’assist, nella palla decisiva e nella finalizzazione abbiamo margini di crescita rilevanti».
Sul Cosenza, il tecnico di Bagnolo Mella sostiene: «Con Occhiuzzi in panchina, nel post lockdown, ha fatto qualcosa di quasi miracoloso, raggiungendo una salvezza che sembrava compromessa. Nella stagione in corso, ha ottenuto quattro pareggi, dei quali due con Spal e Cittadella. Quella calabrese è una formazione molto solida, pericolosa soprattutto quando attacca la profondità con Carretta e Baez. Ha trovato una quadratura con il 3-4-1-2, che a volte diventa 3-4-2-1. Sa cosa fare in campo».
Il modulo di riferimento del Lecce oramai è il 4-3-1-2, che è stato il marchio di fabbrica della squadra di Liverani, nel recente passato, e che nel campionato da poco iniziato ha fatto capolino a Brescia, nelle battute finali, per poi essere proposto dal primo minuto con la Cremonese. «Rivedendo la sfida con i grigiorossi - afferma Corini - nei primi 30’ siamo stati in controllo ed abbiamo avuto intensità e ritmo. Abbiamo creato i presupposti per fare male, ma siamo mancati nell’incisività. Nella ripresa, abbiamo avuto un peso diverso con due attaccanti come Coda e Stepinski e con un trequartista di palleggio come Falco (nella prima frazione il ruolo è stato ricoperto da Listkowski, sino all’infortunio, e poi da Paganini ndr). Penso che il Lecce possa schierarsi con due punte ed un trequartista, che può essere Pippo, più abile nel palleggio e nella rifinitura, o Mancosu, che attacca la porta ed ha il gol nel sangue. Oppure con il tarantino come punta asimmetrica a destra ed il sardo sulla trequarti, che si inserisce».
A Cosenza, out Listkowski, è in forse la presenza di Zuta e di Falco.
«Il macedone ha provato nella rifinitura, ma si è fermato perché avvertiva un fastidio. Pippo ha saltato la seduta per una leggera indisposizione. Sono tra i convocati. Verificherò le loro condizioni prima del match. Mancosu è recuperato ma non al top. Difficilmente andrà in campo dall’inizio. Più probabile a gara in corso», dice Corini.