L'inchiesta

Pop Bari, nuovi arresti per il crac di Fusillo: ai domiciliari Gianluca Jacobini, interdetto Marco. La difesa: nuova ordinanza inspiegabile

Massimiliano Scagliarini

In manette anche Giacomo Fusillo figlio dell’imprenditore Vito interdetto per 12 mesi

Un crac da oltre 290 milioni di euro, quello del gruppo di imprese dell’imprenditore nocese Vito Fusillo, che sarebbe stato agevolato ed aggravato dai crediti concessi dalla Banca Popolare di Bari. L’inchiesta bis sul principale istituto bancario del Sud, che si appresta a uscire dal salvataggio, ha portato a nuove misure cautelari eseguite dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari. Le misure riguardano otto persone, tra cui l’ex condirettore generale Gianluca Jacobini, 43 anni, che torna ai domiciliari dopo l’arresto disposto a gennaio nella prima fase dell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, indagine nel frattempo approdata a processo: suo padre Marco, ex patron del gruppo Bpb finito anche lui ai domiciliari a gennaio, è stato invece colpito dall’interdizione dalle attività imprenditoriali e bancarie per 12 mesi.

Il gip Luigia Lambriola ha disposto gli arresti domiciliari anche per l’imprenditore Giacomo Fusillo, 38 anni, figlio di Vito che in virtù della collaborazione prestata alle indagini ha ottenuto solo l’interdizione per 12 mesi dall’attività imprenditoriale. Domiciliari anche per l’ex manager Nicola Loperfido (per lui e Gianluca Jacobini la Procura aveva chiesto il carcere), oltre che per Vincenzo Elio Giacovelli (amministratore della Melograno Eventi), Girolamo Stabile (rappresentante di due fondi di investimento con sede in Lussemburgo e Gibilterra) e per l’immobiliarista napoletano Salvatore Leggiero.

Le contestazioni, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, riguardano varie ipotesi di bancarotta fraudolenta aggravata, anche per distrazione, del Gruppo Fimco-Maiora cui – secondo l’accusa – PopBari avrebbe concesso l’aumento delle linee di credito “nella consapevolezza dell’assoluta incapacità di rimborso”: l’esposizione dell’istituto nei confronti delle società di Vito Fusillo è cresciuto nel tempo fino ad arrivare a 340 milioni di euro, facendone il principale cliente di PopBari. Il patrimonio del gruppo Maiora, costituito da importanti immobili in Puglia (tra gli altri l’ex Albergo delle Nazioni, La Peschiera e Il Melograno, il complesso Cala Ponte, il Polo logistico di Rutigliano) e a Roma (un intero palazzo in via delle Muratte, non lontano dalla Fontana di Trevi). Questo patrimonio sarebbe stato fatto sparire attraverso operazioni di compravendita fittizie, con l’obiettivo di sottrarre le proprietà ai creditori e svuotando così le società: operazioni che sarebbero avvenute anche con l’intervento di una serie di fondi esteri. Fimco e Maiora sono state dichiarate fallite lo scorso anno su istanza del fondo maltese Futura Group, che aveva concesso finanziamenti per 50 milioni di euro mai ripagati. Proprio oggi in Tribunale a Bari è prevista l’udienza per lo stato passivo della Fimco.

Popolare Bari: legali Jacobini, nuova ordinanza inspiegabile. Riesame aveva già disposto revoca arresti - “Non c’è processo senza manette. Limitare ancora una volta la libertà degli Jacobini per fatti datati per cui il Tribunale del Riesaeme aveva revocato due mesi fa i precedenti arresti, appare davvero inspiegabile. Al di là dei fatti contestati resta l’amarezza per l’impressione che per qualcuno esista una colpa d’autore, presunzione di responsabilità lontana anni luce dai principi di un giusto processo”. Così gli avvocati Guido Carlo Alleva e Francesco Paolo Sisto, difensori di Gianluca e Marco Jacobini.

Privacy Policy Cookie Policy