I dati

Puglia, il Covid non ferma il riciclaggio: nei 3 mesi del lockdown boom di segnalazioni

Massimiliano Scagliarini

Prelievi di contanti sospetti: «Temiamo di restare senza soldi». Un faro nel Foggiano

Quasi tre mesi di lockdown non hanno fermato il traffico dei capitali illeciti. Nei primi sei mesi dell’anno le segnalazioni di operazioni sospette arrivate all’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia sono aumentate del 3,6% rispetto all’anno precedente. E una delle regioni dove sono cresciute di più è la Puglia, dove l’incremento è stato quasi triplo: 9,1%, grazie soprattutto ai movimenti segnalati da banche e intermediari tra Brindisi, Foggia e Lecce.

Nel totale delle 3.292 segnalazioni (erano 3.017 nei primi sei mesi del 2019) ne rientrano alcune che gli analisti ritengono molto particolari: sono «prelievi di contante correlati a timori indotti dalle misure di contenimento e confinamento sociale che in taluni casi potrebbero nascondere finalità illecite».

Significa che qualcuno si è presentato allo sportello bancario per ritirare somme (anche di molto) superiori a 10mila euro, fornendo poi come giustificazione la paura del lockdown. Un comportamento che razionalmente non tiene - la tenuta del sistema bancario non è mai stata in discussione - e che infatti, secondo il rapporto Uif, potrebbe essere almeno in parte fraudolento: solo una scusa per evitare altre domande sulla destinazione dei soldi.

A livello nazionale le segnalazioni che l’Uif ritiene collegate alla pandemia sono circa 200. E rinforzano un allarme già circolato negli scorsi mesi: quello relativo alle possibili inflitrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico legale, riciclando fondi di provenienza illecita per l’acquisizione di aziende in difficoltà. Un tema su cui vigila la Finanza, esaminando i contenuti delle «Sos» anche per quanto riguarda le catene delle forniture collegate all’emergenza: prodotti sanitari non conformi alle normative (si pensi alle montagne di mascherine sequestrate) o vere e proprie truffe con prodotti pagati e mai consegnati.

Ecco perché l’aumento di segnalazioni antiriciclaggio in un periodo in cui una fetta dell’economia era sostanzialmente ferma deve far riflettere. Bari e Foggia sono tra 20 le province italiane in cui è più alto il numero di segnalazioni ogni 100mila abitanti: a Bari sono salite a 1.081 contro le 1.022 di un anno prima, a Foggia sono passate da 534 a 674 (un incremento del 26%), a Brindisi da 253 a 300, a Lecce da 539 a 579, a Taranto da 346 a 393 mentre nella Bat si è registrata una discesa (da 323 a 265). È una dinamica particolare, se si pensa che in Lombardia (il cuore del sistema economico italiano) le «Sos» sono calate, mentre c’è stato un vero e proprio boom nel Lazio.

«La spiegazione - è l’analisi di chi ha avuto la possibilità di esaminare i dati di dettaglio - è congruente con l’ipotesi che durante il lockdown ci sia stato un risveglio dell’economia sommersa, e che dunque ci siano stati movimenti di denaro finalizzati a compiere operazioni illecite». Non però il pagamento di fatture e stipendi in nero che di norma si accompagna con i prelievi o i depositi di cospicue quantità di denaro, quanto operazioni più strutturate che hanno sfruttato il momento di crisi.

In Puglia resta sempre sostenuto anche il fenomeno dell’utilizzo dei money transfer, ovvero quei meccanismi paralleli al sistema delle banche per mandare i soldi all’estero. Ancora una volta le province dove il fenomeno è più marcato sono Bari e Foggia, le destinazioni principali sono Romania, Georgia, Marocco e Albania: spesso si tratta di rimesse degli emigrati, non sempre di provenienza lecita.

Nel corso del 2019 è stata la provincia di Brindisi quella da cui è arrivato il maggior numero di segnalazioni di sospetto finanziamento del terrorismo (persone ritenute vicine a organizzazioni islamiche che hanno effettuato trasferimenti di denaro verso l’estero). Per quanto riguarda i pugliesi, invece, la destinazione preferita del denaro è sempre la vecchia cara Svizzera: Foggia e Brindisi per i bonifici in uscita, Lecce per quelli in arrivo.

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