Il ricordo

Addio a Onofrio Pepe, il ricordo di Massimo D'Alema

Massimo D'Alema

L’ex premier: «Quante belle serate con Onofrio Pepe, che inventiva la sua»

Onofrio Pepe ci ha lasciati dopo avere a lungo convissuto e combattuto con la sua malattia. Con lui se ne va quello che, rubando il titolo di un romanzo di grande successo, si potrebbe chiamare “L’amico geniale”. Perché senza dubbio accanto alla sua grande umanità e alla gentilezza d’animo, il tratto più seducente della sua personalità era l’inventiva e lo spirito creativo. Inevitabilmente tornano alla mente tanti ricordi lontani del tempo in cui, vivendo io a Bari, siamo stati più vicini e più legati. Una straordinaria serata in una cantina di Altamura con Michele Placido e Vittorio Mezzogiorno a parlare della politica e della vita. L’incontro con il grande Eduardo De Filippo nella serata della sua memorabile apparizione al Teatro Petruzzelli, quando Onofrio volle che insieme portassimo al maestro una forma di pane di Altamura. E poi, anni dopo, la grande serata dei pugliesi a Roma con Gaetano Gifuni e Renzo Arbore per promuovere la bontà indiscutibile del fungo cardoncello. Uno straordinario inventore di eventi capace di costruire amicizie e relazioni con tutte le persone che potessero essere utili a promuovere la sua terra. Perché questo credo sia stato il grande amore di Onofrio per tutta la vita, quello per Altamura, per la Murgia e per la nostra Regione. Amore per la terra, per la cultura materiale e la tradizione, amore per le persone, cui ha dedicato senza risparmio tutta la sua vita.

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