estate
Puglia, caos rientri: la quarantena c’è ma non dalla Croazia
Chi arriva da Spagna, Grecia e Malta resterà a casa. Tampone rapido? Forse dopo Ferragosto
BARI - Lo spettro della quarantena e il rebus dei tamponi agitano le vacanze dei pugliesi che hanno scelto i quattro Paesi su cui si sono concentrati le ordinanze di Regione e ministero della Salute. Il combinato disposto dei due provvedimenti emanati tra martedì e mercoledì, come la «Gazzetta» ha già spiegato ieri, è infatti un pasticcio: chi - anche non residente - rientrerà in Puglia da Grecia, Malta, Spagna e Croazia dovrà infatti fare attenzione a osservare regole che si sovrappongono.
La Regione non sembra infatti intenzionata a ritirare la sua ordinanza, e dunque una circolare di chiarimento, la seconda, dovrà provare a fare sintesi come chiesto ieri informalmente dal ministero della Salute. Di certo c’è che oggi chi rientra da Grecia, Malta e Spagna (che sono comprese nell’ordinanza di martedì di Emiliano), dopo essersi registrato sul sito della Regione dovrà starsene a casa per almeno 72 ore in attesa di essere chiamato dalla Asl a effettuare il tampone. Chi invece torna dalla Croazia, che è coperta solo dall’ordinanza del ministero della Salute, avrà l’unico obbligo di presentarsi «entro 48 ore» dal rientro per effettuare il test.
Il pasticcio sta nel fatto che l’ordinanza della Regione prevale su quelle ministeriali. E quindi, allo stato dei fatti, gli unici a evitare la quarantena saranno i turisti di ritorno in Puglia provenienti dalla Croazia. Il ministero ha previsto la possibilità di effettuare il tampone rapido anche direttamente in aeroporto, ma il test antigenico (che fornisce risposta in 30-40 minuti e che dovrebbe essere gratuito) non sarà disponibile materialmente prima di Ferragosto e comunque la distribuzione partirà da Fiumicino e Malpensa. Chi atterra a Bari e Brindisi (ieri i passeggeri in arrivo da Grecia e Spagna sono stati circa 350) al momento viene sottoposto solo a screening della temperatura. Negli scali portuali di Bari e Brindisi, invece, in attesa di indicazioni ministeriali è ipotizzato l’allestimento di postazioni per il test volontario (e a pagamento).
Un quadro di incertezze che sta creando numerose difficoltà a chi aveva scelto le destinazioni del Mediterraneo e magari ha avuto notizia dell’ordinanza dopo la partenza. L’eventuale annullamento dei biglietti di viaggio non è coperto da causa di forza maggiore (niente rimborso). Ma la formulazione dell’ordinanza ministeriale rende inutili le scorciatoie ipotizzate al momento, perché l’obbligo di tampone vale per chiunque «negli ultimi 14 giorni» abbia soggiornato nei quattro Paesi del Mediterraneo. La formulazione dell’ordinanza regionale (che vale solo per tre Paesi) è invece ancora diversa e non ha termini di tempo, creando anche maggiore incertezza: si applica infatti alle persone «che abbiano soggiornato o transitato, per vacanza, o vacanza - studio», e che «rientrino in Puglia presso la propria abitazione o dimora, con mezzi di trasporto pubblici o privati».
Le disposizioni relative ai viaggi sono riportate sul sito del Ministero per gli affari esteri, che avvisa i cittadini di tenere conto anche delle «eventuali ulteriori limitazioni» disposte dalle Regioni. In attesa dei nuovi chiarimenti, la Puglia ha avviato il potenziamento dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl: a occuparsi dei tamponi saranno, infatti, anche i medici assegnati alle Usca.