La Protezione Civile della Regione Puglia ha avviato gli studi di microzonazione sismica sul territorio regionale, puntando al più rapido completamento degli studi e al più ampio coinvolgimento degli 84 comuni classificati a rischio sismico. Un approfondimento che vede coinvolti gli Ordini professionali, gli Enti strumentali della Regione Puglia, e il mondo scientifico e accademico. Sotto il coordinamento della Sezione Protezione Civile è stato costituito un gruppo di lavoro, che comprende
personale dell’Asset, con geologi e ingegneri geotecnici, docenti universitari e ricercatori del Dipartimento di Scienze geologiche dell’Uniba e dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr.
Il dirigente della Protezione civile regionale, Antonio Mario Lerario, evidenzia che per l’elaborazione degli studi di microzonazione è stato adottato approccio integrato finalizzato a:
- collegare il mondo della ricerca e dell’Università ai bisogni reali del territorio - a tal fine ha stipulato un Accordo con CNR-IRPI e UniBA per il supporto scientifico alla Protezione Civile e ai soggetti affidatari degli studi per garantire attendibilità e uniformità rispetto ai protocolli standard DPC;
- supportare le Amministrazioni locali caratterizzate da dimensionata capacità tecnico -amministrativa, avvalendosi delle competenze tecnico professionali dell’ASSET per il completamento degli studi in 18 comuni minori;
- realizzare una maggiore integrazione tra le azioni di pianificazione finalizzate alla mitigazione del rischio sismico e le iniziative volte al miglioramento della gestione delle attività di emergenza nella fase immediatamente successiva ad eventuali terremoti, trasferendo le risorse direttamente ai Comuni;
- favorire lo sviluppo delle conoscenze nel territorio e la formazione specialistica dei tecnici locali pubblicando un Avviso per la costituzione di un elenco di professionisti (ingegneri, geologi, architetti, ed è in corso di pubblicazione apposito avviso anche per geometri e laureati junior in discipline tecniche) da formare con il coinvolgimento di CNR e Uniba, da cui i Comuni possono attingere per la redazione degli studi.
“L’adozione di un approccio integrato – commenta Lerario - si è resa necessaria e funzionale al più generale obiettivo di rafforzamento e disseminazione di competenze tecnico-specialistiche in materia, tanto anche in considerazione della circostanza che, a valle degli studi, si renderà necessario procedere all’aggiornamento nel tempo dei medesimi, ed all’estensione degli studi a quei comuni caratterizzati da minore sismicità. La valenza di quanto in argomento è tanto più evidente se si considera che gli studi di microzonazione servono per orientare la pianificazione urbanistica di nuovi
insediamenti o stabilire le modalità di intervento nelle aree già urbanizzate.”
“L’obiettivo di questi studi - spiega Vincenzo del Gaudio docente del Dipartimento di Scienze della terra e geoambientali dell'Università di Bari, partner del progetto - è quello di riconoscere, in un territorio esposto all’azione di terremoti più o meno vicini, in che modo le caratteristiche del suolo possono incrementare localmente la pericolosità degli scuotimenti sismici".
Gli studi di microzonazione sismica prevedono tra l’altro la definizione della condizione-limite dell’emergenza (Cle) e hanno l’obiettivo di razionalizzare la conoscenza sugli effetti e le alterazioni che lo scuotimento sismico può determinare sul terreno in
superficie ovvero in corrispondenza di centri abitati, aree antropizzate, infrastrutture, fondazioni ed edifici. In tal modo le prove e le elaborazioni tecnico-scientifiche restituiscono informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione degli
edifici e delle infrastrutture, per la pianificazione degli interventi di emergenza e per la ricostruzione post sisma.
“L’analisi della Cle – spiega Piernicola Lollino del Cnr/Irpi Bari - rappresenta un momento di verifica dello stato effettivo dei sistemi di gestione dell’emergenza dei singoli centri urbani. La Cle è in fase di svolgimento per gli 84 comuni sede degli studi di
microzonazione sismica e consentirà di verificare l’esistenza di eventuali criticità dei piani di emergenza comunali su cui intervenire in fase di pianificazione del territorio”.
In funzione delle varie scale e dei vari livelli di intervento, (primo, secondo e terzo livello di microzonazione sismica) gli studi sono condotti su quelle aree per le quali il quadro normativo consentirebbe o prevede una destinazione edificatoria. Con gli studi di microzonazione sismica è possibile individuare e caratterizzare le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale per azione sismica e le zone soggette a instabilità determinando frane, rotture della superficie per faglie e liquefazioni dinamiche del terreno.
Le attività di microzonazione sismica condotte da Asset interesseranno inizialmente 18 Comuni del subappenino Dauno e della provincia di Foggia. Gli studi e le verifiche partiranno nei prossimi giorni e vedranno interessati i Comuni di Carlantino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Celenza Valfortore, Castelnuovo della Daunia. Tutte aree ad elevato rischio sismico. “L’Asset – spiega il direttore generale dell’Agenzia Elio Sannicandro – è stata coinvolta dalla Protezione civile assieme con l’Università di Bari e il Cnr, per costituire gruppi di lavoro misti, con competenze molto specialistiche, nel più ampio quadro della cooperazione interistituzionale e per portare a completamento in tempi rapidi i rilevamenti sui territori a rischio sismico nella nostra regione” .
Le attività comprenderanno l’acquisizione e l’aggiornamento degli abachi per la microzonazione di I livello, l’acquisizione e l’analisi di dati geologici e geofisici mediante saggi geognostici e prove geotecniche, la predisposizione di elaborazioni cartografiche propedeutiche agli studi di II e III livello.