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Fronda contro i Bandi Arpal, è bufera in Consiglio regionale

Massimiliano Scagliarini

La maggioranza vuole approvare l’emendamento che blocca le assunzioni annunciate da Cassano: «Con il voto segreto»

BARI - Le assunzioni previste dall’Arpal, l’agenzia per il lavoro guidata da Massimo Cassano, rischiano di diventare anche terreno di scontro nel centrosinistra. Nella seduta del Consiglio regionale in programma oggi, penultima della legislatura, la maggioranza potrebbe infatti assestare una spallata non da poco, votando un emendamento che blocca le selezioni interinali fino a dopo le elezioni.

Nella scorsa seduta il numero legale cadde proprio sulla proposta (a firma De Leonardis) che si innestava su un emendamento di Leo Di Gioia: l’ex assessore all’Agricoltura proponeva di fermare tutti i concorsi fino al 30 settembre, il collega solo le selezioni interinali come appunto quella dell’Arpal. La maggioranza fece in modo di far mancare i numeri, ma non sfuggì a nessuno che il sub-emendamento De Leonardis ottenne 13 voti favorevoli su 18 presenti, tra cui quello deò vicepresidente della giunta, Antonio Nunziante, che ha la delega al Personale.

Oggi si riparte da qui, dopo che per tutta la settimana la maggioranza ha cercato invano una mediazione con il governatore Michele Emiliano. Ad esasperare gli animi sono i messaggini Whatsapp che esponenti politici vicini a Cassano mandano per «pubblicizzare» i concorsi dell’Arpal. Ma a far traboccare il vaso è stata una nota sindacale, firmata dai Cobas di Taranto, in cui si denuncia che «impropriamente circolano bozze di bandi per assunzioni ai fini del potenziamento» dei Centri per l’impiego: appunto le 948 assunzioni dell’Arpal, di cui la selezione per i 236 interinali (a sei mesi) dovrebbe rappresentare un antipasto.

Dall’Arpal si fa notare che i finanziamenti destinati alle assunzioni devono essere necessariamente impegnate entro l’anno, e dunque è necessario partire ora per essere pronti a settembre: impossibile che le assunzioni partano prima delle elezioni. In quanto agli interinali, è lo stesso ministero del Lavoro a prevedere questa possibilità in un accordo con le Regioni.
Ma fino a ieri sera i «lealisti» della maggioranza hanno fatto pressing, rappresentando ad Emiliano l’opportunità di fare un passo indietro.

La scorsa settimana ha vivamente protestato l’intero gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, arrivando inviare una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per denunciare chel’Arpal «organizza di fatto il bacino elettorale del candidato presidente uscente Michele Emiliano con assunzioni di pochi mesi, guarda caso in concomitanza con le prossime elezioni regionali».

Anche nella stessa giunta Emiliano, con l’esclusione dell’uomo di Cassano (l’assessore all’Ambiente, Gianni Stea) ci sono posizioni piuttosto critiche nei confronti di quanto sta avvenendo all’Arpal. Nunziante ha già fatto capire come la pensa votando il subemendamento De Leonardis. Altri malumori sono emersi nel corso delle ultime sedute dell’esecutivo. Ieri mattina peraltro Cassano era a colloquio con il governatore nel solito bar del centro cittadino: «Questioni politiche», spiegano dall’entourage del presidente della Regione.

Oggi il Consiglio ripartirà esattamente da dove si è interrotto il 9 luglio, cioè dal voto sul sub-emendamento De Leonardis. Per approvarlo basteranno 8 voti della maggioranza: qualcuno potrebbe chiedere il voto segreto. Già ieri la commissione Ambiente ha fatto mancare il numero legale nell’esame del testo unico sull’Urbanistica. Un bell’antipasto in vista della seduta del 28, l’ultima della legislatura, in cui si discuterà la legge per la doppia preferenza.

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