Analisi

Bari senza attenuanti. Serie B senza se e senza ma

Fabrizio nitti

Comincia la «fase-due». E non c’è alternativa che tenga: il Bari deve tagliare il traguardo della Serie B

Comincia la «fase-due». E non c’è alternativa che tenga: il Bari deve tagliare il traguardo della Serie B. Altro non è previsto, altro equivarrebbe a una sonora bocciatura del progetto messo in piedi dalla società dei De Laurentiis più o meno nello scorso luglio, quando rilevarono all’asta il club «bruciato» dall’ideologia «giancasperiana».

Dopo una primavera trascorsa a parare i colpi di chi ha provato a chiudere la stagione anzitempo con promozioni e retrocessioni dettate da calcoli al limite delle possibilità umane, vicenda nella quale il club si è difeso eccellentemente facendo valere le proprie ragioni, cioé quelle del campo, da oggi tocca proprio al campo stabilire la verità. Indicare senza mezzi termini chi merita la Serei B e perché la merita. E il Bari da questa rincorsa non puà assolutamente chiamarsi fuori.

Oggi per la squadra di Vivarini iniza un mini torneo dal quale dovrà per forza di cose venirne fuori da trionfatrice.

Un gradino alla volta, certo. E la Ternana piena zeppa di ex non è davvero l’avversario migliore che l’urna potesse regalare al Bari. Ma è bene togliersi il dente subito, come si usa dire. Perché fatti fuori gli umbri, la strada si farebbe in discesa. Fra maggiore consapevolezza nei propri mezzi e, allo stesso tempo, l’immagine di robustezza trasmessa al resto della comitiva. La Serie B non può aspettare. La piazza non può aspettare. Anche l’economia cittadina non può aspettare. E forse neppure i De Laurentiis, considerato l’investimento fatto sulla squadra nel corso della doppia sessione di mercato.

Della B, qui a Bari, abbiamo un po’ tutti un ricordo lontano. I due anni a zonzo per i campi di periferia del Sud e del profondo Sud, tutti rispettabilissimi e tutti contenitori di piccole e grandi storie, hanno annacquato i ricordi. Un po’ come il tempo ruba i contorni ad una fotografia, come direbbe Renato Zero. Ma quanto sia importante la B per tutta la città e per tutto l’hinterland, non è un mistero. Non è un mistero quanto sia torneo affascinante e sorprendente, serbatoio imprescindibile e fucina di giovani talenti. Creatore di favole romantiche stile Carpi, Crotone, Frosinone, finite poi tutte in A.

Riapre il San Nicola, ovviamente non per tutti e questo proverà il Bari del dodicesimo uomo in campo. Dove eravamo rimasti? Alla sofferta vittoria contro l’Avellino il primo giorno di marzo, prima del pari di Catanzaro e del lockdown. Altro misterioso avversario. La lunga inattività quanto potrà incidere? Quanto potrà determinare davanti a un avversario già rodato da Coppa Italia e due turni di playoff?

Ma poco importa. Mandato giù il bococne amaro di un campionato non vinto perché la Reggina ha fatto di più e meglio, c’è adesso l’uscita, anzi l’entra di emergenza. Due sole parole: vietato fallire. Il resto non conta. 

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