Verso il voto

Regionali 2020, Bellanova-Boccia: scintille su Emiliano

Leonardo Petrocelli

La presentazione ufficiale di Raffaele Fitto a candidato governatore del centrodestra produce le prime scintille nel centrosinistra

BARI - La presentazione ufficiale di Raffaele Fitto a candidato governatore del centrodestra produce, già in serata, le prime scintille della campagna elettorale. Scintille che, però, si generano innanzitutto, e autonomamente, nel campo del centrosinistra.

Se infatti il dem Alberto Losacco, sulla scia del segretario nazionale Zingaretti, rimpiange la spaccatura del fronte progressista («dividerci in 4 tronconi avvantaggia gli avversari»), la ministra renziana Teresa Bellanova (Italia Viva), attacca ancora Michele Emiliano: «Noi abbiamo candidato Ivan Scalfarotto in Puglia - spiega lapidaria - per presentare una nostra idea di governo. Emiliano ha messo in campo il peggior notabilato. Dico a Zingaretti che è ridicolo insistere su candidati che non hanno dimostrato di svolgere una azione di livello».

La replica arriva da un altro ministro, Francesco Boccia: «È singolare - spiega alla «Gazzetta» - questa tendenza ad accendere fuochi in un momento di estrema difficoltà per il Paese. Tuttavia giova ricordare che Emiliano è tra i protagonisti della trasformazione di Bari e della Puglia negli ultimi 15 anni ed ha democraticamente vinto le primarie in cui non ricordo un candidato di Iv. Per rispetto degli elettori e del segretario dem Zingaretti, che ha permesso anche alla Bellanova di sedersi in Parlamento, sarebbe auspicabile più rispetto per tutti. Cercheremo fino all’ultimo - conclude - di costruire un fronte alternativo alle destre, poi gli elettori sapranno distinguere».

C’è poi il filone delle reazioni scatenate dalla conferenza stampa di Fitto e Meloni. È il deputato del Pd Ubaldo Pagano ad alzare i toni per primo: «È già partita la macchina del fango sovranista contro Michele Emiliano», attacca, riferendosi in particolare alle critiche rivolte dai meloniani alla gestione della crisi Covid: «I “personaggetti” come Meloni riescono a negare anche l’evidenza più conclamata. La Puglia non è stata la regione a fare meno tamponi, né quella con il tasso di mortalità più alto. I record negativi spettano a Sicilia e Abruzzo, quest’ultima guidata proprio da FdI».

La controreplica è affidata al consigliere regionale fittiano Ignazio Zullo: «Sul Covid è chiaro che Pagano, il quale si permette di offendere la Meloni, non ha mai visto i bollettini che la Regione manda, né ha mai parlato con gli operatori sanitari, gli ammalati e le loro famiglie, altrimenti avrebbe la decenza di stare zitto. L’Iss e la Fondazione Gimbe hanno più volte richiamato la Regione sul nodo tamponi. E sono i numeri a certificare la più alta mortalità in tutto il Sud».

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