Verso il voto

Regionali 2020, roulette dei sondaggi: vola la destra, bene il M5S

Michele De Feudis

Da un lato Emiliano tende la mano a Calenda e Renzi dall'altro il deputo dem Alberto Losacco, chiede di aprire una discussione per riproporre anche in Puglia l’alleanza con i 5 Stelle

BARI - Le regionali pugliesi sono, per ora, cadenzate dalla roulette dei sondaggi e dalle contrapposizioni interne alle due maggiori coalizioni (a destra tra Fdi e Lega, a sinistra tra Emiliano e i riformisti Renzi-Calenda). Ieri hanno fatto discutere le rilevazioni Swg sulla Puglia riportate da Affari italiani. L’istituto di Nicola Piepoli registra il vento a favore dei partiti del centrodestra, le difficoltà del centrosinistra (ma questi dati non tengono conto della schiera di liste civiche emilianiste) mentre - a sorpresa - fotografano un risultato quasi doppio (rispetto ai dati di Emg e Noto) del Movimento Cinque stelle. Ecco i partiti nel dettaglio: Pd e lista personale di Emiliano sono al 22%, la Lega al 20%, seguita da Fdi (con la lista Fitto) e dal M5S al 19%. Forza Italia tiene con un rilevante 8%, +Europa è al 4%, Italia Viva al 3%, La Sinistra/LeU e i Verdi al 2% e il Partito Comunista di Marco Rizzo all’1% (ma è incerta al momento la partecipazione alle elezioni di settembre).

Gli ultimi tre sondaggi, pur con tante differenze, sono alla base delle manovre in atto nel centrosinistra: da un lato Emiliano ha teso la mano a Calenda e Renzi al fine di stoppare una candidatura autonoma di Ivan Scalfarotto per il fronte progressista, mentre il deputo dem Alberto Losacco, con l’imprimatur della segreteria nazionale di Nicola Zingaretti, chiede di aprire una discussione per riproporre anche in Puglia l’alleanza con i 5 Stelle come per il governo nazionale. Entrambe queste iniziative sono volte a rafforzare la ricandidatura di Emiliano, la cui coalizione è data da questi sondaggi molto in svantaggio sul centrodestra (per Emg e Noto il distacco è di 9-10 punti). Renzi e Calenda, in questi mesi, però hanno in più occasioni preso le distanze dal governo regionale (e bocciato le primarie).

IL DERBY SOVRANISTA - Il leader della Lega Matteo Salvini dalla Calabria ha reiterato la richiesta di candidature «nuove» nelle regionali: «La priorità è mandare a casa la sinistra e non solo a Reggio, anche in tante regioni, dalla Puglia alla Campania, dalla Toscana alle Marche». La strategia? «Contiamo di avere squadre compatte e per quanto possibile anche innovative. Quindi lo sforzo che noi chiediamo agli alleati di centrodestra è guardare avanti e non sempre fermarsi a quello che accade in passato. Questo vale soprattutto per le elezioni regionali». Di fatto l’ex vicepremier continua a non dare il via libera alla candidatura di Raffaele Fitto (Fdi) in Puglia (il Carroccio propone Nuccio Altieri o Francesco Giorgino) e di Stefano Caldoro (Fi) in Campania. Da ambienti meloniani, però, il refrain è sempre lo stesso: il partito mantiene gli impegni e punta sulla candidatura Fitto. Con l’eurodeputato salentino in pista tanti ambienti centristi potrebbero tornare a riconoscersi nel centrodestra (a partire dall’Udc nazionale di Lorenzo Cesa). Intanto anche il centrosinistra presidia con forza il centro dello schieramento: è stata ufficializzata la presentazione de i «Popolari con Emiliano», lista che nasce dal patto federativo tra Puglia popolare di Gianni Stea e Massimo Cassano, l’Udc di Salvatore Ruggeri e il Centro democratico di Angelo Sanza.

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