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Centrodestra, la Meloni alla Lega: «Alleanza unita se si rispettano i patti»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Regionali, centrodestra decide entro l'anno. Fitto: Puglia in ginocchio con Emiliano

Per la leader di Fdi è Fitto l’anti-Emiliano, ma Salvini non dà il via libera

Sabato 06 Giugno 2020, 17:45

BARI - La sfida del centrodestra al governo Conte e ai fragili equilibri dell’esecutivo giallo-rosso passa da una affermazione della coalizione conservatrice alle regionali: è questo il punto fermo dei leader nazionali di Fi, Lega e Fratelli d’Italia alle prese con una complessa discussione sull’indicazione dei candidati governatori per Marche, Campania, Toscana e Puglia. Il caso pugliese è ormai un nodo nazionale al punto che Giorgia Meloni, leader di un partito che ha superato le percentuali di Alleanza nazionale con Gianfranco Fini in auge, ieri sul Corriere della Sera ha evidenziato come Raffaele Fitto sia il miglior candidato possibile. E ha aggiunto in merito alla frenata di Salvini sull’ufficializzazione dell’indicazione dell’eurodeputato leader dell’Ecr e sull’ipotesi di una spaccatura: «Sarebbe un errore, ma le coalizioni sono unite se si rispetta la parola data. Noi l’abbiamo sempre fatto, ce lo aspettiamo dagli altri».

La trattativa per la Puglia (lunedì ci sarà una nuova riunione) - per gli ambienti meloniani - si risolverà anche e soprattutto per la lealtà di Fratelli d’Italia: «Non chiedo di rivedere i patti siglati mesi fa sulla base dei sondaggi di oggi, chiedo che vengano rispettati, come io ho sempre fatto», ha dichiarato la Meloni chiudendo la discussione. Gli eredi della Fiamma, infatti, negli ultimi mesi hanno intrapreso un trend di crescita che li ha portati a quadruplicare i consensi (dal 4% delle politiche all’attuale 15%), ma nell’ambito delle regioni dove il centrodestra governa, hanno solo l’Abruzzo con presidente l’ex senatore Marco Marsilio, mentre lo scorso inverno hanno fatto un passo indietro in Emilia Romagna per favorire la candidatura della leghista Lucia Borgonzoni (e sul Copasir hanno rinunciato alla presidenza per Adolfo Urso, dando il via libera al salviniano Raffaele Volpi).

L’escamotage di discutere al tavolo nazionale con i sondaggi dei candidati post-Covid era stato concordato per chiarire il quadro: secondo le rilevazioni di Noto e Emg in Puglia, Fitto ha un vantaggio di 7 punti sul governatore progressista Michele Emiliano, mentre i nomi proposti dalla Lega (Francesco Giorgino e Nuccio Altieri) hanno un surplus minore. Nonostante questi elementi, e un ulteriore sondaggio Swg portato al tavolo da Matteo Salvini (nel quale la coalizione presenterebbe un vantaggio di 4 punti, con una sostanziale equivalenza - dicono dal Carroccio - tra Fitto, Altieri e Giorgino), la situazione non si è sbloccata anche per la concomitante mancata risoluzione del caso Campania, dove alcuni alleati (e soprattutto gli ambienti vicini alla Carfagna) non sono convinti di puntare sull’azzurro Stefano Caldoro. Sulle regioni del Mezzogiorno, inoltre, c’è tutta l’attenzione dei salviniani (il vicesegretario Andrea Crippa è ormai un pugliese d’adozione) al fine di puntellare il progetto nazionale del Carroccio, ammaccato dopo il dimezzamento dei voti in Calabria tra le europee e le regionali. E se Fdi chiede il rispetto dei patti su Marche e Puglia, la Lega replica con una richiesta di «rinnovamento» dopo quindici anni di centrosinistra tra Vendola e Emiliano. Posizioni distanti? «La quadra si troverà», dicono con pacatezza in Via della Scrofa. 

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