La polemica
Tamponi in Puglia, Emiliano al Governo: ci dica quanti farne. Fitto: imbarazzante giravolta
Il Governatore scarica su Roma e l'europarlamentare replica: dopo due mesi si rende conto che deve cambiare linea
«Il Governo, anziché interessarsi dei temi delle singole aperture, avrebbe fatto bene a dirci quanti tamponi in proporzione al ciclo economico e alla popolazione è necessario fare per giorno. In questo modo noi sapremmo quante macchine e quanti reagenti comprare». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo ad Agenda, su Sky Tg24.
«Mentre noi stiamo perdendo un sacco di tempo facendo cinquanta manuali su come si gestisce in sicurezza una pizzeria o un parrucchiere - ha aggiunto - invece l’Istituto Superiore di Sanità e il gruppo tecnico dovrebbero individuare quanti tamponi in media ogni giorno si dovrebbero fare, visto che i tamponi non sono più solo un mezzo di diagnosi ma sono un mezzo di verifica della salute sui luoghi di lavoro».
«Diversamente ci facciamo concorrenza fra di noi, in un mercato scarso dove i reagenti sono pochi le aziende ci stanno facendo neri giocando al rialzo sui prezzi delle macchine e dei reagenti». I tamponi - ha continuato Emiliano - non possono essere fatti random. Sono come le intercettazioni per i magistrati, si fanno in modo mirato, non è che uno prende l'elenco telefonico e fa le intercettazioni a chi capita». "Raccontare questa storia - ha concluso - che fa la fortuna di chi vende reagenti e macchine, è una buffonata».
FITTO (FDI): GIRAVOLTA DI EMILIANO SUI TAMPONI
Alle dichiarazioni di Emiliano seguono quelle del copresidente del gruppo europeo Ecr-Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto. «Delle due l’una: la strategia dei tamponi finora adottata in Puglia (e che noi abbiamo fortemente contrastato) era quella giusta o è sbagliata? Lo chiediamo dopo l'improvvisa odierna giravolta di Emiliano che oggi scarica incredibilmente sul Governo il dato che vede la Puglia ultima regione d’Italia per numero dei tamponi. Le sue testuali parole questa mattina sono state: 'Avrebbe dovuto dirci il Governo quanti tamponi fare...' sono semplicemente imbarazzanti».
«Siccome le nostre preoccupazioni - prosegue Fitto - ora sembrerebbero essere diventate anche quelle di Emiliano, almeno a parole, non possiamo che esprimere soddisfazione per l’annuncio da parte della Task force regionale del cambio di strategia». «Questo - per Fitto - significa che le questioni che ho sollevato ripetutamente da tempo non erano 'polemiche politiche strumentalì, ma preoccupazioni reali che ora sono diventate tali anche per la Regione Puglia che sembrerebbe finalmente aver deciso di effettuare i tamponi a tutti gli operatori sanitari degli ospedali e delle Rsa. Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia lo chiedeva da quasi due mesi, mentre dalla Task force regionale veniva risposto che non servivano».
«Ora, però, si cambi strategia anche per le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale). Anche qui la Puglia - conclude - ha un triste primato: non ne è partita neppure una, perché mentre Emiliano va in tutte le tv italiane a sbandierare la sua solidarietà verso altre Regioni, alle quali ha inviato i Dpi, ancora oggi leggiamo che i medici di base pugliesi denunciano di non essere messi nelle condizioni di sicurezza. Anche per questo motivo le Usca non partono mentre quasi l’83% degli ammalati Covid pugliesi è a casa. Parliamo di circa 3.000 pugliesi che dovrebbero ricevere assistenza domiciliare».
IL M5S: EMILIANO FUGGE SUI TAMPONI, CONTRADDICE SE STESSO
Anche oggi una nuova puntata della saga Michele contro Emiliano. Nel suo mondo al contrario l’altro giorno dichiarava che in Puglia il 18 maggio avrebbero riaperto parrucchieri, barbieri e centri estetici nel rispetto delle linee guida disposte dal Comitato Tecnico Scientifico e dall’Inail per ciascun comparto di attività; oggi invece le linee guida dell’Inail non contano più e il 18 si riapre comunque con o senza il Governo. Una prova di forza inutile, dato che il Governo sta lavorando per consentire le riaperture in
sicurezza e che domani si incontrerà con le Regioni. Un tentativo di sviare l’attenzione da ciò di cui si dovrebbe occupare, ad esempio il numero dei tamponi da eseguire in Puglia. Quello sì di competenza regionale e che invece, per manifesta incapacità, tenta di scaricare sul Governo». Lo affermano in una nota i consiglieri del M5S Puglia.
«I dati dell’ultimo Instant Report Altems Covid-19, il report settimanale dell’Alta scuola di economia e management dei servizi sanitari dell’Università Cattolica - proseguono i pentastellati - indicano che in Puglia abbiamo il tasso settimanale di tamponi più basso d’Italia, ovvero 2,64 per 1000 abitanti nell’ultima settimana. Perché nelle altre regioni se ne fanno di più? Perchè nelle altre regioni le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) sono partite da mesi mentre da noi si va in ordine sparso a seconda delle Province?».
"Perché - chiedono ancora i consiglieri - i nostri medici continuano invano a chiedere maggior sicurezza e incontri a Emiliano? Che fine fanno i Dpi che arrivano in Puglia e di cui più volte abbiamo chiesto il monitoraggio?». «Domande - concludono - a cui aspettiamo ancora una risposta da quello che dovrebbe essere anche l’assessore alla Sanità. Con i danni che tutti vediamo».