La decisione
Anvur, Uricchio torna in sella. Ora la camera di consiglio del Tar
Torna alla guida dell’Anvur in un momento difficile Antonio Uricchio, già rettore dell’Università di Bari
Bari - Torna alla guida dell’Anvur in un momento difficile Antonio Uricchio, già rettore dell’Università di Bari. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali, gli avvocati Aristide Police e Gennaro Terracciano, sospendendo l’ordinanza del Tar Lazio che l’11 aprile aveva sospeso la sua elezione alla presidenza dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Il provvedimento del Tar regionale dava ragione alle tesi presentate da due membri del consiglio direttivo dell’Anvur che contestavano la nomina di Uricchio perché effettuata con la maggioranza semplice e non dei due terzi del Consiglio direttivo. Quest’ultimo, secondo i ricorrenti, era in regime di proroga e quindi dotato della sola capacità di svolgere gli affari correnti e non atti come l’elezione del presidente. Il Consiglio di Stato, in attesa che il Tar si pronunci nel merito (l’udienza in Camera di consiglio è programmata per domani), ha ritenuto «incompatibile con i principi costituzionali di buona amministrazione e relativa continuità» l’«evidente carenza di governance dell’Anvur» effetto della pronuncia del Tar aggiungendo che l’annullamento dell’elezione di Uricchio porterebbe a nuove elezioni e non all’insediamento diretto di un altro candidato.
Professor Uricchio si torna al lavoro?
«Sì, anche se l’Anvur non si è fermata grazie allo smart working. Aspettiamo la Camera di consiglio del Tar, ma intanto ricordo che per quattro volte il consiglio direttivo dell’Anvur mi ha votato a maggioranza e benché la norma parli di due terzi il ministero dell’Università si è espresso favorevolmente rispetto alla mia elezione».
Come procede l’attività dell’Agenzia?
«Pur non potendosi effettuare le attività ispettive per il blocco delle attività che ha comportato la chiusura delle sedi universitarie, il lavoro va avanti. I gruppi che incontrano studenti e docenti, riprenderanno le loro attività a ottobre. Anche la valutazione della qualità della ricerca è slittata a dopo l’estate. In questo caso definiremo le date. Così il tempo è servito alla valutazione delle riviste scientifiche, alla messa a punto e alla realizzazione di attività preparatorie in vista della riapertura delle università».
Quale futuro per l’Anvur?
«Sono fiducioso al di là della vicenda giudiziaria anche dell’impegno dell’Agenzia. La valutazione è un modello imprescindibile di verifica delle attività e di stimolo al miglioramento, questi sono elementi fondamentali per far evolvere le competenze e offrire un miglior servizio agli studenti. Tra qualche mese avremo anche il plenum del consiglio direttivo. Continueremo così il nostro impegno su scala nazionale e internazionale perché, val la pena ricordarlo, facciamo parte del sistema europeo delle valutazioni universitarie».
Ma dopo l’intensificazione dello smart working si tornerà al vecchio modello di valutazione?
«Dobbiamo tener conto del momento, conseguenza dell’epidemia da Coronavirus. Credo alla necessità di incrementare l’accesso alle nuove tecnologie. Questo periodo è servito a testarle. Anche se, va detto e mai dimenticato, il contatto tra docente e studente resta fondamentale e imprescindibile per la crescita di entrambi e dell’Università in generale. Io credo le due modalità si completino reciprocamente e possono migliorare la qualità del servizio. Si sono svolte attività on line senza interruzione: chi aveva già acquisito competenze telematiche le ha messo in campo. Chi non lo ha fatto si è prontamente adeguato. Indietro non si torna».
Insomma un modelli misto per il futuro: smart working e presenza in sede.
«La nuova esperienza, dettata dalle necessità del momento, ha fatto crescere il mondo universitario. Ribadisco la mia fiducia di tornare in aula con gli studenti al più presto. Le università hanno risposto bene all’emergenza. Si farà tesoro delle esperienze virtuose; con l’accelerazione e l’estensione di queste metodiche sarà interessante per l’Anvur procedere alla valutazione. Poi, non dimentichiamolo, come mondo della scienza e ricerca siamo tutti impegnati a combattere questo virus e a sconfiggerlo con la scoperta di terapie e vaccini. Siamo tutti coinvolti».