Calcio

Campionato interrotto, e il Bari calcio? Si pensa al ripescaggio

Ninni Perchiazzi

Tornando all’annata agonistica in corso, sospesa ormai più di un mese fa, la classifica verrebbe cristallizzata al momento del lockout

BARI- Il campionato di calcio? Non credo proprio che riprenderà, ma si tratta di una mia opinione alla luce di quanto stiamo vivendo. Non so certo cosa deciderà la Federcalcio». Il sindaco Decaro conferma quanto dichiarato ad una radio locale nelle scorse ore. In città intanto nel mondo di appassionati e tifosi, sui social, si scatena il putiferio, tra proteste, accuse, ricostruzioni di fantasiosi complotti e quant’altro. Insomma anche ai tempi del Coronavirus, la supposta sacralità del «pallone» scatena reazioni e mette in subbuglio gli animi. E tutto diventa una questione di vita o di morte, dando ragione una volta di più allo statista inglese che non si chinò al nazismo nella seconda guerra mondiale, Winston Churchill: «Gli italiani vanno allo stadio come alla guerra e alla guerra come allo stadio».

Le parole del primo cittadino nonché presidente nazionale dell’Anci (Associazione dei Comuni) sono frutto di una sensazione, non di notizie ufficiali, ma egualmente hanno un peso da non sottovalutare. «Ribadisco, non so se verrà completata l’attuale stagione agonistica (quella che sarebbe terminata a giugno, ndr) - precisa Decaro -, certo è che bisognerà distinguere tra giocare le partite e far entrare i tifosi allo stadio».

«Può darsi che la Federazione decida di far giocare le partite in estate, non lo so, ma certo prima dell’anno prossimo, inteso come anno solare, la gente non potrà tornare nelle arene», prosegue il sindaco. «Fino a quando non si trova un vaccino al Coronavirus ritengo che non potrà essere autorizzato lo svolgimento di spettacoli con il pubblico così a stretto contatto.

Sarebbe troppo pericoloso», ribadisce il primo cittadino, tanto per essere ancora più chiaro. Si prospetta quindi un ritorno graduale alla normalità, magari, iniziando col far disputare partite ed eventi agonistici a porte chiuse, ma in un primo momento gli spettacoli dal vivo saranno off limit per gli spettatori.

Tornando all’annata agonistica in corso, sospesa ormai più di un mese fa, se venissero confermate le impressioni del sindaco, la classifica verrebbe cristallizzata al momento del lockout, per cui la Reggina, prima in classifica verrebbe promossa direttamente in serie B, mentre il Bari, secondo del girone C, accederebbe ai playoff (con le formazioni degli altri due gironi), qualora si disputassero. Tutto ciò nell’ipotesi che si decida di completare i campionati professionistici. L’altra ipotesi, che fa imbestialire i tifosi, potrebbe riguardare il congelamento di promozioni e retrocessioni, per cui il sogno del salto di categoria verrebbe rinviato alla stagione 2020/2021, con buona pace (si fa per dire) di tutti.

Poiché siamo nel campo del fantacalcio, ma anche delle possibili carte bollate, tra ipotesi ed illazioni, ci sarebbe un’altra alternativa legata al congelamento totale dell’attuale torneo di serie C. Infatti l’effetto Covid-19 sta causando non pochi danni anche all’economia del mondo sportivo, tanto che si vocifera di possibili fallimenti di numerosi club, specie tra le realtà minori. Ma cosa comporterebbe tutto ciò? La possibile sparizione (o il ridimensionamento) di alcune società, con il conseguente ripescaggio di chi è sopravvissuto alla pandemia. A questo punto il sodalizio calcistico guidato dalla famiglia de Laurentiis si troverebbe in pole position per un eventuale ripescaggio nella serie superiore.

Gli scenari, alcuni immaginifici, altri più realistici, stanno quindi stimolando fantasie e prese di posizioni di tifosi e appassionati, ma per il momento fare previsioni è come giocare al superenalotto. La guerra al Coronavirus è cruenta e tutt’altro che vicina dall’essere risolta, nonostante l’aforisma di Churchill si riveli quanto mai attuale.

Privacy Policy Cookie Policy