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Puglia, ospedali Covid, in campo i privati: altri 220 posti realizzati in tempo record

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Villa Lucia

La nuova terapia intensiva di Villa Lucia a Conversano

Domani apre Conversano, lunedì Anthea. Al «Miulli» e S. Giovanni Rotondo si aggiunge il gruppo Gvm personale e attrezzature Due settimane di corsi per preparare i dipendenti: riconvertiti gli anestesisti «Dotazioni nuove, tutto a spese nostre»

Giovedì 02 Aprile 2020, 13:00

BARI - I primi 110 posti a Villa Lucia di Conversano saranno operativi da domani. Lunedì apriranno gli altri 100 dell’Anthea di Bari. È il contributo dei privati all’emergenza coronavirus, contributo che arriva dal Gruppo Villa Maria: due ospedali interamente dedicati al covid, con 50 posti di terapia intensiva e 160 di pneumologia, allestiti in tre settimane di lavoro. Saranno la valvola di sicurezza per la gestione dell’ondata che dovrebbe arrivare la settimana prossima.

«Abbiamo lavorato giorno e notte - racconta Giuseppe Speziale, cardiochirurgo e vice presidente di Gvm -, anche grazie alle aziende fornitrici che non si sono risparmiate. Abbiamo dovuto riorganizzare le due strutture, potenziandone gli impianti tecnologici e formando il personale per garantire la massima sicurezza». In Puglia la sanità privata è molto sviluppata, eppure - se si eccettuano gli ospedali ecclesiastici con il «Miulli» e San Giovanni Rotondo - solo il gruppo Gvm ha risposto all’appello della Regione. «Ci siamo sentiti in dovere di partecipare - dice Speziale - perché i nostri ospedali si sono sempre occupati di alta specializzazione, dove terapia intensiva e rianimazioni sono il cuore pulsante. Abbiamo competenze ed esperienze che non ci sentivamo di lasciare nel cassetto».

Giuseppe Speziale, cardiochirurgo e vice presidente di Gvm

Prima di cominciare l’Anthea è stata svuotata dai pazienti ordinari che sono stati trasferiti alla Santa Maria. «I due ospedali saranno interamente dedicati al covid, senza commistioni. Il trasferimento in un’altra struttura è stato necessario per creare i percorsi differenziati, con entrate e uscite separate». Il problema del personale, che gli ospedali pubblici hanno affrontato con bandi di emergenza, è stato risolto in casa: «Gli anestesisti sono stati riconvertiti dalle attività abituali. Abbiamo chiesto a tutti i nostri operatori sanitari se volessero partecipare, e non solo non c’è stata nessuna defezione ma c’è anche grande entusiasmo: molti medici e infermieri vogliono venire a lavorare per rendersi utili, perché anche noi ci sentiamo un servizio pubblico. Per le attrezzature, abbiamo riconvertito gli ospedali a nostre spese e senza donazioni da parte di nessuno, dotandoli di ventilatori polmonari e dei dispositivi di protezione individuale. Sono due settimane che lavoriamo a pieno sulla formazione del personale, un lavoro organizzativo importante».

Il gruppo Gvm a livello nazionale ha fornito complessivamente 600 posti letto all’emergenza covid. Altri 1.100 posti restano a disposizione del sistema pubblico per l’attività ordinaria non differibile: in Puglia l’assistenza verrà concentrata nella S. Maria di Bari e nel Città di Lecce, dove verranno effettuati anche gli interventi urgenti che il pubblico, in questo momento, non può fornire per via della riorganizzazione del sistema. Sulla carta la capienza delle due strutture covid private potrebbe anche essere sovradimensionata rispetto alle esigenze della Puglia. Ma l’idea è che questa abbondanza di posti possa fungere da valvola di sicurezza, e potrebbe essere utile anche per le regioni vicine. «In Puglia - dice Speziale - le misure stanno funzionando, questo significa che potremo curare tutti e potremo farlo al meglio». 

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