Domenica 07 Dicembre 2025 | 00:13

Coronavirus, i pugliesi sulla nave «Diamond Princess». Marittimo biscegliese: «Resto qui»

Coronavirus, i pugliesi sulla nave «Diamond Princess». Marittimo biscegliese: «Resto qui»

 
Carlo Stragapede

Reporter:

Carlo Stragapede

Coronavirus, i pugliesi sulla nave «Diamond Princess». Marittimo biscegliese: «Resto qui»

La nave è ormeggiata da settimane in Giappone. Ci sarebbero, ma si attendono conferme, anche due baresi fra i passeggeri

Mercoledì 19 Febbraio 2020, 12:47

Un pezzo di Puglia a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera diventata una incubatrice di coronavirus. Due ufficiali, iscritti al compartimento marittimo di Molfetta, un 53enne residente a Bisceglie e un 35enne che abita a Trani, dei quali non sono state rese note le generalità, sono a bordo della nave. Secondo indiscrezioni non confermate, inoltre, del gruppo di passeggeri italiani farebbe parte una coppia di coniugi baresi.

La Diamond, battente bandiera britannica, da settimane è ormeggiata nel porto giapponese di Yokohama, a una quarantina di chilometri a Sud di Tokyo, in Giappone. Il transatlantico (290 metri di lunghezza) è guidato da un comandante italiano, il napoletano Gennaro Arma. Arma non ha alcuna voglia di sbarcare e ha detto chiaramente che rimarrà a bordo fino a quando l’emergenza non sarà rientrata e tutti i croceristi potranno sbarcare.

A confermare la volontà di non abbandonare i passeggeri e di compiere il suo dovere fino in fondo è anche uno dei due ufficiali pugliesi, il quale ha confidato questa decisione, via social, a un conoscente, il medico molfettese Francesco Garofoli.
«Quando il comandante ci ha chiesto chi di noi dello staff fosse disposto a restare a bordo con il resto dei viaggiatori - ha scritto il marittimo sulla chat -, non ho avuto dubbi. Pur potendo sbarcare e tornare in Italia attraverso la operazione di reimpatrio organizzata dal Ministero degli Esteri, ho deciso di rimanere sulla Diamond». Sarebbero sei gli ufficiali rimasti sulla nave, oltre al comandante Arma. Gente, insomma, avvezza a mantenere sangue freddo nelle situazioni più delicate: «Per fortuna - commenta un componente dell’equipaggio - rispetto ai passeggeri siamo abituati a stare a bordo anche per mesi».
Garofoli, 57 anni, da sempre assiste professionalmente molti dei marittimi molfettesi imbarcati in giro per il mondo: «Preferisco non rivelare l’identità del mio interlocutore. Me lo ha chiesto espressamente, per evitare di allarmare la sua famiglia. Comunque lui sta bene ed è di ottimo umore».

Dottore, lei gli ha dato qualche consiglio per evitare il rischio di contagio? «Essenzialmente due. Di assumere compresse plurivitaminiche. A quanto so, le hanno distribuite a bordo della nave». E l’altro suggerimento? «Di fare attività fisica. L’esercizio del corpo contribuisce a mantenere alte le difese immunitarie», sottolinea il medico con la passione per lo sport. Precisamente, Garofoli coltiva l’hobby del sollevamento pesi, disciplina nella quale ha anche conseguito qualche riconoscimento a livello nazionale.

Sui social la notizia del marittimo pugliese che espressamente decide di restare a proteggere i «suoi» passeggeri è rimbalzata subito, ottenendo molti elogi. Uno su tutti: «Un vero marinaio che rende onore alla tradizione di Molfetta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)