Sabato 06 Settembre 2025 | 15:14

Agromafie in Puglia, Coldiretti: «9,5% dei terreni sequestrati è ancora in mani criminali»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

agricoltura

Dati Osservatorio in occasione Antimafia sociale a Foggia

Mercoledì 15 Gennaio 2020, 11:48

18:39

«Dei 26.200 terreni su tutto il territorio nazionale nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano, tra l’altro, l’associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione, ben 2.489 (il 9,5%) sono in Puglia». Lo afferma la Coldiretti in base alle analisi dell’"Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare», in una nota diffusa in occasione degli Stati generali dell’Antimafia Sociale, riunita a Foggia dopo l’escalation di attentati registrati in città e in provicia dall’inizio dell’anno.

Sono terreni ancora «in mano alla mafia - denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - anche perché il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e farraginoso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi».

Dal latte ai fondi comunitari, dall’agricoltura all’allevamento, dalla distribuzione alimentare alla ristorazione, il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie vale 24,5 miliardi di euro in Italia, prosegue Coldiretti Puglia.

Il presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo, descrive una 'stagionalità' delle «attività criminose in campagna: squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo e aprile, rubano l’uva da tavola da agosto a ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno ma preferiscono gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi, molto apprezzati dai mercati. E rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. Si susseguono sabotaggi alle cantine, atti intimidatori con decapitazione di ulivi, perdite di piante e prodotto, assalti armati e raid notturni di bande criminali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)