Il Comitato di Redazione de La Gazzetta del Mezzogiorno, l'Associazione della Stampa e la Fnsi prendono posizione contro l'inspiegabile assenza dei commissari giudiziari nominati dal tribunale di Catania alla riunione della task force presso la Regione Puglia convocata per il caso Gazzetta del Mezzogiorno. Ricordiamo che le quote di maggioranza della società che edita la testata sono sottoposte a sequestro-confisca per effetto di un provvedimento della misure di prevenzione del Tribunale di Catania che riguarda l'editore Mario Cinacio Sanfilippo imputato di concorso esterno di associazione mafiosa.
Di seguito il documento del Cdr:
«Cari lettori, eravamo convinti di avere visto praticamente tutto da quando è esplosa in tutta la sua drammaticità la vertenza Gazzetta: dagli stipendi non pagati, alle irricevibili proposte di tagli lineari del costo del lavoro in assenza di un piano industriale, la lista è lunghissima. Chi, e sono ancora tanti, ci ha seguito negli ultimi mesi, sa cosa vogliamo dire. Mai avremmo immaginato, però, che la serpeggiante scarsa considerazione del nostro attuale editore, lo Stato italiano, attraverso l’amministrazione giudiziaria nominata dal Tribunale di Catania - misure di prevenzione - si sarebbe spinta addirittura sino a disertare la task force regionale per le crisi occupazionali come è accaduto oggi».
«Né i commercialisti catanesi Angelo Bonomo e Luciano Modica, né il commercialista barese Fabrizio Colella, nuovo amministratore delegato della Edisud spa - spiega il Cdr - sono intervenuti oggi all’incontro convocato dalla stessa Regione Puglia per discutere sui tanti temi ancora sospesi, a partire dal futuro quanto mai incerto per i tutti i lavoratori della Gazzetta, giornalisti e poligrafici. Forse non è ancora a loro chiaro cosa rappresenti la Gazzetta del Mezzogiorno non solo per le comunità pugliese e lucane. I nostri attuali "editorI", evidentemente, continuano a non tenere nella giusta considerazione non solo un’azienda con 131 anni di storia, ma anche la stessa libertà d’informazione».
«Di questo loro atteggiamento, e, delle altre questioni ancora in sospeso - prosegue il Cdr - si occuperà l’assemblea di redazione convocata per domani mattina, traendone le debite determinazioni. Se tutto questo si aggiunge agli assordanti silenzi sul futuro del giornale, sulla mancanza di informazioni sullo stato delle trattative con potenziali acquirenti, le cui manifestazioni di interesse, fatta eccezione per quella palesata dal gruppo Tosinvest, continuano a rimanere coperte da un riserbo eccessivo e, in quanto tale, incomprensibilmente irrispettoso delle aspettative dei lavoratori, avere disertato l'incontro di oggi, diventa ancora più grave».
«I giornalisti della Gazzetta, ancora in credito di diversi stipendi - conclude il Cdr - non tollereranno altre mancanze di considerazione di questo genere e continueranno a battersi per il rispetto della dignità del lavoro e dell’integrità del vostro Giornale».
IGNORATE LE ELEMENTARI REGOLE DI RELAZIONI SINDACALI - Per il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso e per il presidente di Assostampa Puglia, Bepi Martellotta «Ancora una volta gli amministratori giudiziari hanno confermato la superficialità e il disinteresse con i quali gestiscono da ormai sette mesi la “Gazzetta del Mezzogiorno”, non presentandosi oggi alla convocazione presso la Task Force della Regione Puglia e non preoccupandosi neanche di avvisare della loro assenza. Non solo sono state ignorate le più elementari regole delle relazioni con le parti sociali, i sindacati regionali e nazionali chiamati a svolgere il difficile compito di tutela dei posti di lavoro e di salvaguardia del giornale, ma addirittura non è stata ritenuta degna di considerazione, neppure con un semplice avviso, un'istituzione quale la Regione Puglia».
«Non vorremmo che dietro questa latitanza degli interlocutori preposti, oltre che dietro le mancate risposte di questi mesi a tutte le istanze inviate dalle rappresentanze sindacali dei giornalisti – dicono il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso e il presidente Assostampa Puglia Bepi Martellotta– si nasconda la volontà di orientare la cessione del giornale, che ha accompagnato per 131 anni la storia di due regioni, a soggetti occulti, pronti ad acquisirlo previa riduzione dei costi e dei posti di lavoro. Se così fosse, troverebbero conferma i sospetti, finora rimasti tali, che l'obiettivo principale di tutta l'operazione sarebbe quello di tutelare l'estinzione dei debiti vantati dagli istituti di credito nei confronti della Edisud, dimenticando per strada i diritti dei giornalisti e il futuro della prestigiosa testata».