Batterio killer

Xylella, Emiliano incontra Centinaio: «La Puglia non ha più pazienza»

Redazione online

Colloquio a Berlino. Governatore: bisogna fare subito il decreto

BARI - «La pazienza della Puglia è esaurita. Non ce la facciamo più: non siamo in grado di dare risposte agli agricoltori e agli olivicoltori pugliesi senza che l’Unione Europea e il Governo italiano diano conto dei danni incalcolabili che l’olivicoltura italiana e pugliese hanno subito a causa delle gelate, ma soprattutto della Xylella». E' quanto ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano al ministro Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, durante un colloqui avuto a margine della inaugurazione dell’ITB di Berlino nel quale hanno discusso della crisi della Xylella e delle gelate in Puglia.

«Abbiamo fatto una proposta di un piano da 500 milioni di euro da investire in cinque anni - afferma Emiliano in una nota - che dia finalmente una risposta a gente che ha lavorato duramente e che non può più essere abbandonata. Queste stesse cose sono state fatte per altri drammi di analoga importanza e non riesco a capire perché anche in Puglia non si possano avere gli stessi risultati». «Centinaio mi ha ribadito il suo impegno per un decreto legge - ha concluso - non per un disegno di legge, che peraltro è la condizione che l’Unione Europea ha posto per erogare i fondi a favore degli olivicoltori, soprattutto del Salento». «Non c'è più tempo, siamo pronti alla battaglia - conclude - Non abbiamo più intenzione di aspettare».

LA REPLICA DI FITTO - «Senza vergogna! Proprio così: il presidente Emiliano è senza vergogna, perché se la provasse dovrebbe solo tacere sul disastro Xylella, che porta il suo nome in cima alla lista dei responsabili, non scrivere una lettera aperta dove chiede l’aiuto agli eletti pugliesi nelle Istituzioni e la mobilitazione civile. Una mobilitazione non solo del mondo agricolo che dovrebbe, invece, rivoltarsi contro di lui!». Lo afferma in una nota il presidente di Direzione Italia, l’eurodeputato Raffaele Fitto, risponde alla lettera aperta del presidente Michele Emiliano sull'emergenza in Agricoltura.
«Quando ho letto l’incipit della lettera: 'Negli ultimi anni l'agricoltura pugliese è stata colpita da una calamità che, per i suoi effetti, ha dimensioni che supera qualsiasi cosa sinora sperimentato nel nostro Paesè - afferma Fitto - Negli ultimi anni????» E lui dove era mentre l’epidemia avanzava? Chi governava la Puglia? Chi decideva le Politiche Agricole? E dove è finita la ricetta miracolosa promessa in campagna elettorale, parliamo dell’aprile 2015: 100 giorni e risolvo tutto. Quattro ne sono passati, ma di anni!». «Quattro anni di inerzia, di pressapochismo - aggiunge - di ricorsa di soluzioni che strizzavano ora gli occhi agli ambientalisti, ora ai grillini, ora alla magistratura. E la famigerata Task force, quella con gli scienziati che avrebbero dovuto trovare la miracolosa soluzione, che fine ha fatto? Neppure un cenno nella lettera di quella sciagurata iniziativa di inizio legislatura, tesa solo a perdere tempo, fino alla farsa finale quando anche il 'gurù a capo della suddetta ha abbandonato la nave decretando il fallimento, semmai ce ne fosse bisogno, di tutte le Politiche Agricole». «Quindi - conclude - Emiliano dismetta i panni del "Masaniello», faccia a meno di richiamare tutti alla disobbedienza civile e cerchi una volta tanto di agire ricordando il suo ruolo e recuperando un minimo di rispetto nei confronti degli agricoltori pugliesi».

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