Il documento conclusivo dell'Indagine Conoscitiva della Camera dei Deputati sull'emergenza Xylella Fastidiosa in Puglia, che ha visto relatori Giuseppe L'Abbate (M5S) e Lorenzo Viviani (Lega), è stato approvato all'unanimità dalla Commissione Agricoltura di Montecitorio (unico voto contrario quello della deputata Cunial).
IERI LA PROTESTA A BARI DAVANTI ALL'ASSESSORATO AGRICOLTURA - Circa mille vivaisti pugliesi ieri sono scesi sul lungomare di Bari, sotto l’assessorato regionale all’Agricoltura, per protestare contro lo stato dell’arte sul tema Xylella, la peste degli ulivi.
Che il problema fosse anche delle altre piante, ornamentali, orticole e da frutto, il monopolitano Leo Capitanio, presidente nazionale Anve, Associazione vivaisti, lo aveva detto a gran voce quattro anni fa. Quello che lamentano oggi tutti i vivaisti pugliesi è la mancanza di linee guida che permettano loro di continuare a lavorare, soprattutto di portare le piantine di ortaggi fuori dalla zona cuscinetto e da quella infetta. «C’è il rischio di perdere altro tempo ma soprattutto un 60-70% di fatturato del vivaismo e un blocco al pomodoro da industria»
Pieno appoggio e sostegno alla manifestazione dei vivaisti pugliesi che continuano a non avere le deroghe richieste per la movimentazione delle piante specificate nelle aree delimitate, nonostante il Comitato Fitosanitario Nazionale si sia chiaramente espresso favorevolmente in tal senso, arrivano dalla Coldiretti. «La palla è passata all’Osservatorio Fitosanitario regionale e “l’obbligo di firma” compete alla macchina burocratica regionale. Ci chiediamo che senso abbia avuto aspettare le risoluzioni del Comitato fitosanitario nazionale, se già si è pronti a metterle in discussione - dice Savino Muraglia, presidente Coldiretti - e a richiedere il parere dell’Avvocatura regionale per firmare o meno le deroghe. L’inaccettabile scaricabarile ha già mandato in fumo 10 milioni di euro di reddito delle aziende vivaistiche e 1000 posti di lavoro». «È incredibile che l’amministrazione regionale, pur di non firmare le deroghe – aggiunge il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis, che ha preso parte alla manifestazione - abbia avanzato la proposta di indennizzare le aziende. I vivaisti, al pari di olivicoltori e frantoiani, non vogliono elemosine, vogliono solo avere la libertà di lavorare, produrre e fare reddito d’azienda». Una delle richieste avanzate da Coldiretti Puglia riguarda l’autorizzazione alla produzione e alla vendita, esclusivamente nelle aree infette, con opportuni strumenti di rintracciabilità, oltre che delle piante specificate anche delle piante ospiti riconosciute da parte di avvalorati studi scientifici come resistenti o immuni ».
«I vivaisti hanno lanciato un grido di dolore, ma la Giunta pugliese fa sempre e solo orecchie da mercante» dice Domenico Damascelli (FI), chiedendo al Governo regionale se vuole iniziare a dare risposte «o vuole continuare a nascondersi dietro un dito, in un irritante rimpallo di responsabilità, distruggendo un intero comparto economico?». Punta l’indice sul Governo gialloverde, invece, Ernesto Abaterusso, capogruppo LeU/I Progressisti: «avremmo dovuto trovare nel decreto misure semplici e chiare capaci di spiegare come il Governo ha intenzione di muoversi per fronteggiare questa emergenza – spiega – invece non c’è nulla di tutto questo: nessuna semplificazione, nessun aiuto per superare le attuali procedure amministrative che spesso impediscono gli espianti delle piante disseccate e/o infette. Nulla sulle misure che riconoscano a tutti i produttori, indipendentemente dal loro status, i maggiori costi sostenuti per fronteggiare la Xylella fastidiosa. Nessun piano organico di contrasto al batterio che permetta di provvedere ai rimborsi. Nulla viene detto in merito al risarcimento per le aziende che hanno provveduto ad abbattere le piante infette. Mancano pure le misure a supporto degli enti locali per il contrasto alla batteriosi attraverso la riqualificazione del verde e delle aree degradate. Una vera doccia fredda per un comparto ormai allo stremo».