Agricoltura
Xylella, De Castro: «Presto novità su risorse economiche»
«Così mi ha raccontato il ministro Centinaio e non ho motivo di dubitare». Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo
BARI . Sulla Xylella «credo che ci saranno novità nel breve periodo. Così mi ha raccontato il ministro Centinaio e non ho motivo di dubitare». Lo ha detto l’onorevole Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, incontrando nella sede di Confindustria Bari e Bat imprenditori del settore agroalimentare delle due province pugliesi.
«Credo che nel prossimo Cipe del 29 novembre ci sarà una novità importante come risorse economiche aggiuntive significative, per poter dare finalmente una mano a un settore che sta soffrendo e soprattutto alla lentezza con cui la nostra Regione si è mossa nel contrasto al batterio». De Castro ha ricordato che il «batterio continua ad avanzare andando verso nord e creando non solo problemi drammatici a noi, ma creando un pericolo enorme a livello europeo perché sono tutti spaventati dalla non efficacia delle misure italiane di contrasto al batterio». «Queste risorse - ha continuato - mi auguro che si ispirino a quel lavoro certosino che abbiamo fatto io e Raffaele Fitto sia con la Commissione che con il Governo e con la Regione, per dare uno spazio immediato di ristorno e dare quindi la possibilità ai piccoli produttori di estirpare le piante infette e impiantare le varietà resistenti. Questo è possibile, ma occorrono tante risorse che sembra ci siano».
«Mi auguro - ha concluso - che queste risorse serviranno a fare un piano specifico che non vada solo nella direzione di aumentare un pò la disponibilità finanziaria del PSR Puglia che tra l’altro è ben noto che sta avendo parecchie difficoltà nella tempistica».
De Castro nella sede di Confindustria di Bari e Bat imprenditori del settore agroalimentare delle due province pugliesi ha poi illustrato la proposta di direttiva Ue sul contrasto alle pratiche sleali della filiera alimentare, già votata dal Parlamento e in fase di negoziato finale. «Questa direttiva allarga a tutta Europa l’efficacia di combattere pagamenti ritardati, ordini annullati all’ultimo minuto, pagamenti di servizi non richiesti, scontistica, pagamenti pubblicitari, pagamenti per entrare nel gruppo di distribuzione: un insieme di pratiche sleali che verranno indicate puntualmente e non sarà più possibile farle». L
Molti Paesi europei hanno già leggi nazionali che regolano le pratiche sleali, come quella italiana del 2012, «purtroppo - ha detto De Castro - molto poco efficace se non zero efficacia. Pochissime, infatti, le pratiche sleali che sono state individuate», in Italia solo una. Ora con la nuova direttiva Ue "i produttori potranno denunciare in forma anonima la pratica sleale da soli o attraverso le loro associazioni. Quindi un provvedimento atteso da anni» su cui «c'è stata l’unanimità del palazzo di Montecitorio». Per Margherita Mastromauro, presidente della sezione Agroalimentare di Confindustria Bari e Bat «una direttiva di questo tipo ci interessa molto. Colmiamo finalmente un gap rispetto agli altri Paesi europei che hanno già implementato dei sistemi efficaci di denuncia di pratiche sleali da parte delle imprese della filiera agroalimentare nei confronti dei grandi gruppi di acquisto che hanno un divario di potere e di contrattazione notevole».
E sulla Brexit aggiunge: Noi della commissione agricoltura del Parlamento Europeo vorremmo evitare che il buco che ci lasciano gli inglesi con la Brexit, questi 12 miliardi che mancano all’appello, vengano fatti pagare dagli agricoltori». Ha detto a margine di un incontro nella sede di Confindustria Bari e Bat.
«Sul dibattito sulle prospettive finanziarie c'è uno scontro molto forte e vedremo nei prossimi giorni come andrà a finire" ha aggiunto De Castro, rispondendo ad una domanda sulla richiesta di revisione della Pac (Politica Agricola Comune), spiegando che la «Pac è un tema molto vasto che interessa il 40 per cento delle risorse dell’Ue, c'è una proposta ma non c'è nessuna possibilità che possa essere applicata in questa legislatura». «Ovviamente noi in Parlamento ne stiamo discutendo e abbiamo già fatto varie riunioni. Dubito anche - ha concluso - che si possa arrivare ad un voto in aula, probabilmente limiteremo l’efficacia di questa discussione in un voto in commissione agricoltura. Passeremo la palla al prossimo Parlamento, alla prossima commissione, per il momento il grande dibattito è sulle prospettive finanziarie».
LA MANOVRA - «Evidentemente questa situazione di contrasto, di ping pong, di difficoltà di dialogo tra il nostro Paese e le istituzioni europee, certamente rende il clima molto più difficoltoso. Ci auguriamo che il nuovo clima generato dal vertice che c'è stato questo weekend a Bruxelles» tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, «possa far ritornare ad avere fiducia nell’Italia». «La fiducia nel nostro Paese purtroppo è calata - ha detto De Castro - e questo significa che gran parte degli investitori, che comprano un terzo circa del nostro debito pubblico, rischiano di non presentarsi all’appello, come non si sono presentati gran parte degli italiani quando le aste ultime abbiamo visto che sono andate purtroppo con dei risultati modesti». «Ridar fiducia all’Italia - ha detto ancora l'europarlamentare - significa riportare le imprese e gli investitori, i cittadini, a rimettere in moto l’economia. Altrimenti questa situazione di stretta che si sta vivendo, ancora più grave nel nostro Paese, porterà una vera e propria recessione nell’ultimo trimestre di quest’anno e soprattutto nel primo dell’anno prossimo».