La vertenza

Arif, contratto precari in scadenza: manca il piano assunzioni

Laricchia: «È più di 1 anno che il governo regionale non provvede»

«Da oltre un anno attendiamo che l’Arif ci faccia leggere il piano di fabbisogno triennale del personale. Il direttore Domenico Ragno lo scorso luglio ha promesso la consegna del piano entro fine settembre e speriamo davvero di non dover attendere oltre». Antonella Laricchia (M5S) è l’ultima, in ordine di tempo, a schierarsi contro la mancata programmazione delle assunzioni nell’Agenzia regionale dei forestali, dove incombe la spada di Damocle delle scadenze contrattuali al 15 settembre.

L’ultima audizione in IV commissione, presieduta da Donato Pentassuglia, ha confermato che le risorse stanziate con le variazioni sono servite solo a tenere in piedi l’Agenzia: il direttore generale, Domenico Ragno, è tornato a ribadire la necessità di poter disporre di risorse che gli consentano di fare una programmazione a lungo termine. Parte degli stanziamenti destinati agli interventi di manutenzione, infatti, viene accantonato per poter garantire il pagamento degli stipendi del personale fino a fine anno. Senza contare il caos di gestione determinato dall’applicazione di tre contratti di lavoro diversi nello stesso ente (pubblico impiego, privatistico e delle agenzie interinali) derivanti dalla provenienza eterogenea dei lavoratori. Di qui l’auspicio che nel 2019 si avvii la stabilizzazione del personale precario. Entro fine settembre, come promesso da Ragno, verrà completata la ricognizione e pubblicato il fabbisogno per il prossimo anno, mentre l’Arif dovrà consegnare al Consiglio una relazione sugli interventi effettuati.

«Fa “sorridere” che un’Agenzia che continua ad assumere - attacca Laricchia - non abbia né un piano assunzionale né uno studio sul reale fabbisogno lavorativo. Non è possibile che la Regione, senza un'adeguata programmazione, continui a destinare all’Arif personale proveniente da altri enti». Solo il governo regionale - incalza Cristina Casili (M5s) - può chiarire. Serve un piano per capire il reale fabbisogno di lavoratori e che renda chiaro una volta per tutte cosa si intenda fare di Arif, senza abusare più dello strumento della somministrazione. Chi fino ad oggi ha spremuto l’agenzia per scopi elettorali - conclude - faccia un passo indietro». «Occorrono più investimenti per le attività irrigue, forestali e antincendio, effettuate su tutto il territorio regionale da circa 300 lavoratori stagionali dell'Arif. Ebbene questi servizi - attacca Mino Borraccino (SI) - al momento garantiti solo fino al 15 settembre, se interrotti rischiano di vanificare il lavoro di una intera stagione, oltre a lasciare i dipendenti senza coperture previdenziali, assicurative e senza ammortizzatori sociali per il mancato conseguimento delle 151 giornate lavorative». «La maggioranza ha sempre promesso ai lavoratori stagionali che avrebbero raggiunto la soglia minima di giornate lavorative. Ora invece - accusa Nino Marmo, capogruppo di FI - viene a galla l'ennesimo tradimento».

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