polemiche sul web
Denuncia a Brindisi di medico olistico Chiuso sito antibufale
BOLOGNA - Potrebbe sembrare una bufala, ma non è questo il caso. Il sito 'Bufale Un Tanto Al Chilo', da questa mattina non è più raggiungibile all’indirizzo Butac.it, dove al suo posto campeggia la scritta: «Sottoposto a sequestro preventivo». La pagina web, che dal 2013 si occupa di debunking, ossia di verifica delle notizie diffuse in rete e via social network, è stata sequestrata da parte del gip del Tribunale di Bologna su richiesta del pm Augusto Borghini, in seguito a una querela per diffamazione per un articolo pubblicato nel 2015 dal titolo: «L'oncologo olistico e l’autoguarigione».
A spiegare le ragioni del sequestro sulla propria pagina Facebook è stato il blogger bolognese Michelangelo Coltelli, fondatore di Butac, che ha cercato anche di tranquillizzare le migliaia di utenti che frequentano il sito scrivendo: «Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto».
Al centro della vicenda, un medico oncologo iscritto all’albo, Claudio Pagliara, che promuove la medicina olistica e che si è rivolto alla Procura di Brindisi per denunciare il sito che confutava le sue tesi, andate in onda anche sul Tg1.
«Anzitutto ci troviamo davanti a un caso in cui l’iscrizione all’albo non è garanzia di professionalità - si legge nell’articolo di Butac, che nonostante il blocco del sito è ancora reperibile tra le pieghe del web -, nonostante le specializzazioni conseguite, l’oncologo in questione pratica e diffonde le teorie della medicina olistica. Per chi non lo sapesse, trattasi di 'medicina alternativa-fuffa'». I magistrati pugliesi hanno poi girato gli atti ai colleghi di Bologna e la polizia postale dell’Emilia-Romagna ha eseguito il sequestro disposto dal giudice.
In passato Butac, con il suo archivio di migliaia di pagine analizzate per risalire alle fonti e individuare eventuali fake news, aveva ricevuto altre querele, ma non era mai stato oscurato del tutto. Da quanto trapela il gip di Bologna potrebbe aver ravvisato il rischio di recidiva, disponendo così il sequestro di tutto il sito. Ed è proprio questo che ha fatto infuriare i sostenitori del sito anti bufale, che hanno giudicato eccessiva la misura preventiva. Tra questi c'è Enrico Mentana che su Facebook parla di «censura fascista», oppure Flavia Perina che scrive: «Hanno oscurato Butac.it, perché un medico star della medicina olistica in tv si è sentito diffamato. Italia unico Paese dove anziché colpire le fake news menano chi le denuncia».