Il caso

G7 Italia, «Al San Paolo postazione 118 in condizioni disumane e paghe differenziate»: la lettera. La risposta della Asl: «Già individuata alternativa»

La segreteria territoriale Fials Bari-Bat: «Non è tollerabile far lavorare gli operatori del 118 in condizioni disumane vendendo una realtà organizzativa "patinata" e nascondendo evidenti inefficienze e lacune organizzative»

BARI - Violazione delle più elementari norme in maniera di tutela di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro: è quanto denuncia la segreteria territoriale Bari-Bat Fials che diffonde una nota relativa alla postazione del 118 istituita per il G7 all'ospedale San Paolo. «Mentre si diffondono notizie sulla predisposizione di misure straordinarie e di particolare efficienza dal punto di vista sanitario, in grado di fronteggiare possibili emergenze, abbiamo avuto modo di verificare che in evidente violazione delle più elementari norme sia stata predisposta una postazione 118 aggiuntiva dove stazionano 24 ore su 24, in un container privo di servizi igienici, 5 lavoratori, un anestesista ed un infermiere della UOC Rianimazione dell'AOUC Policlinico-Giovanni XXIII, un autista e un Autista/soccorritore della SANITASERVICE ASL BA srl, e un infermiere della ASL BA».

«Le condizioni in cui sono costretti ad operare appaiono disumane, e in maniera del tutto inconcepibile sarebbe stata disposta una retribuzione differenziata, ovvero una paga oraria per il personale medico pari a 60 euro, per il personale infermieristico pari a 50, mentre agli autisti/soccorritori ed i soccorritori della SANITASERVICE ASL BA verrà riconosciuto il solo trattamento economico del lavoro straordinario. Non è tollerabile far lavorare gli operatori del 118 in condizioni disumane vendendo una realtà organizzativa "patinata" e nascondendo evidenti inefficienze e lacune organizzative».

Il segretario generale Piero Albenzio sottolinea: «In mancanza di immediato trasferimento della postazione 118 in ambienti idonei, ed all'applicazione della paga oraria nel rispetto del vigente CCNL, provvederò a segnalare, senza ulteriore indugio, la circostanza alla competente Autorità Giudiziaria ed agli organi di informazione».

LA RISPOSTA DELLA ASL: «GIA' INDIVIDUATA COLLOCAZIONE IDONEA»

«Rispetto a quanto denunciato da un sindacato, si precisa che per ospitare l’equipaggio della postazione aggiuntiva 118 del San Paolo – inizialmente prevista in aeroporto e risultata non più disponibile solamente l’11 giugno - è stata individuata una prima sistemazione momentanea, concordata con gli operatori presenti, che prevedeva l’impiego di una stanza all’interno del Pronto Soccorso (con 4 servizi igienici a disposizione) e di un container, quest’ultimo unicamente per le ore di riposo». È la risposta della Asl Bari che in una nota specifica che è già stata individuata una collocazione idonea per la postazione aggiuntiva 118 del San Paolo.
«Successivamente è stata trovata una soluzione migliorativa – quella attuale – alloggiando l’equipaggio all’interno degli ambienti dell’auditorium della palazzina amministrativa dello stesso ospedale, dotati dei confort e dei servizi igienici necessari. Per quanto riguarda, inoltre, la diversità di retribuzione per figure professionali che ricoprono ruoli differenti, si fa presente che l’istituto delle prestazioni aggiuntive è previsto a livello di contratto nazionale di lavoro solo per i medici e gli infermieri. Per autisti e soccorritori, invece, i contratti nazionali di categoria prevedono l’istituto del lavoro straordinario. Va da sé che, a fronte di quanto previsto nei rispettivi contratti di lavoro, la ASL Bari non può fare altro che applicarli».
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