Mercoledì 08 Ottobre 2025 | 12:15

Ospedale S.Giovanni Rotondo, impiantato primo «orecchio bionico» con tecnologia robotica

 
Redazione online

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Ospedale S.Giovanni Rotondo, impiantato primo «orecchio bionico» con tecnologia robotica

L'intervento è durato 4 ore, eseguito su una donna pugliese di 55 anni affetta da una patologia che danneggia progressivamente la coclea e il labirinto dell’orecchio interno

Mercoledì 08 Ottobre 2025, 09:46

A Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) è stato impiantato il primo orecchio bionico (anche definito impianto cocleare, ovvero una protesi per l’udito, ndr) con tecnologia robotica Otodrive e Otoarm. L’intervento chirurgico, il primo in Puglia con questa metodica, è stato eseguito dai chirurghi dell’unità di chirurgia maxillo-facciale e otorinolaringoiatria, su una donna pugliese di 55 anni mai operata prima, affetta da cocleolabirintopatia degenerativa bilaterale, una patologia che danneggia progressivamente la coclea e il labirinto dell’orecchio interno, causando una perdita progressiva dell’udito.

L'intervento, durato 4 ore, è stato eseguito dal chirurgo Lucio Vigliaroli dell’unità di Chirurgia Maxillofacciale e ORL-Otorinolaringoiatria, diretta da Lazzaro Cassano, con il supporto dei chirurghi Rocco Ortore ed Eleonora Trecca, del medico anestesista Aldo Manuali, degli infermieri, dei tecnici e di tutto il personale di sala operatoria. «La grande novità di questa tecnologia - dicono dall’ospedale di San Pio - è rappresentata dal sistema OTODRIVE composto da un braccio robotico (OTOARM) e un software di pianificazione (OTOPLAN). Per i pazienti i benefici di questa nuova tecnologia robotica sono concreti: una maggiore precisione chirurgica si traduce in una migliore preservazione delle delicate strutture dell’orecchio interno, riducendo il rischio di trauma intracocleare.

«Questo intervento - ha spiegato il chirurgo Lucio Vigliaroli -, è stato il primo ad essere eseguito in Puglia con questo tipo di tecnologia e rappresenta un traguardo importante per Casa Sollievo della Sofferenza e per l’unità di otorinolaringoiatria che da oltre 30 anni si impegna per eccellere sempre più nel campo della sordità».

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