la decisione della procura
Foggia, delitto Mastropasqua: contestato l’omicidio premeditato
Domani l’interrogatorio di Donato Romano, sospettato d’aver ucciso a mezzogiorno del 19 giugno in via Zuretti con un colpo di pistola al collo Giovanni Mastropasqua
FOGGIA - Il pm Rosa Pensa contesta l’omicidio premeditato e il porto e la detenzione illegale di pistola a Donato Romano, 43 anni, elettricista foggiano, incensurato, in carcere da 3 giorni perché sospettato d’aver ucciso a mezzogiorno del 19 giugno in via Zuretti con un colpo di pistola al collo Giovanni Mastropasqua, 50 anni, fruttivendolo con un passato da spacciatore. Il movente sarebbe legato a un debito di poche centinaia di euro contratto dall’indagato. Domani mattina Romano sarà interrogato dal gip Francesca Mannini, cui il pm chiede la convalida del fermo e la conferma della detenzione in carcere. “Al momento non posso dire se il mio assistito risponderà o meno alle domande del giudice” commenta il difensore di fiducia, l’avv. Simone Moffa. I tempi in vista dell’interrogatorio sono stretti; il legale dovrà leggere gli atti d’accusa ora messi a sua disposizione, parlarne con Romano, quindi decidere se rispondere o avvalersi della facoltà di tacere davanti al giudice.
Perché la contestazione della premeditazione? Il fatto d’essersi presentato in via Zuretti armato di pistola sarebbe indice della presunta volontà - ovviamente nella prospettazione accusatoria della Procura tutta da verificare - di Romano di uccidere il creditore invece di restituire il prestito. Sono quindi accuse da ergastolo quelle mosse dal pm, il che precluderebbe la possibilità di un processo con rito abbreviato perché l’aggravante che comporta il carcere a vita è ostativo; chiaramente sono discorsi futuribili. La soluzione del primo omicidio del 2025 a Foggia è legata ai filmati registrati dalle numerose telecamere della zona di via Zuretti, che già fu teatro il pomeriggio del 30 agosto dell’89 di un conflitto a fuoco tra vigilantes e banditi prima e subito dopo tra malavitosi e polizia in seguito a una rapina a un portavalori della Sip, sparatoria in cui morirono 3 rapinatori e un quarto fu catturato. “Le indagini hanno consentito di ricostruire le fasi del delitto maturato per asseriti contrasti di natura economica, anche grazie alle determinanti immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza” si legge nella stringata nota stampa diffusa dal comando provinciale dei carabinieri all’indomani dell’omicidio di Mastropasqua e del fermo di Romano. La vittima è giunta in via Zuretti con una “Smart rossa” per incontrarsi alle 12 con Romano, con cui forse era stato fissato un appuntamento. Tra i due ci sarebbe stato un primo alterco verbale; la vittima sarebbe risalita sull’utilitaria, mentre Romano aprendo lo sportello lato passeggero avrebbe fatto fuoco una sola volta, per poi allontanarsi e disfarsi dell’arma che non sarebbe stata ancora trovata. “Il colpo è stato esploso da distanza ravvicinata ed ha colpito il cinquantenne al collo” prosegue la nota stampa dell’Arma. Mastropaqua è morto sul colpo, il suo cadavere è stato rinvenuto nell’abitacolo della “Smart”. Nei prossimi giorni l’autopsia fornirà certezze su distanza e traiettoria del proiettile.
Le indagini coordinate dal pm Pensa sono condotte dai carabinieri di Foggia, dai colleghi del nucleo investigativo e dalla squadra mobile che ha rintracciato poche ore dopo il delitto Romano, portato in caserma, sottoposto a fermo nel pomeriggio del 19 e trasferito in carcere. Se nei primissimi minuti di fronte al cadavere del fruttivendolo gli investigatori hanno magari ipotizzato che l’omicidio potesse essere maturato nel mondo della malavita considerato il passato (peraltro remoto) di Mastropasqua arrestato 9 volte tra 2004 e 2012 per spaccio di droga con il coinvolgimento anche nei blitz Andromeda e White Bridge di settembre 2010 e settembre 2012, poi la visione dei filmati ha indirizzato poliziotti e carabinieri sulle tracce dell’incensurato e sul movente legato “ad asseriti contrasti di natura economica”. Un prestito, non certo ingente, erogato da Mastropasqua a Romano.