In quattro giorni di pioggia continua e incessante caduta sull’area del Fortore pugliese e molisano la diga di Occhito ha “guadagnato” oltre 9 milioni di metri cubi di acqua, per la precisione 9.621.580 metri cubi. Infatti il 28 marzo i metri cubi invasati nel secondo sbarramento artificiale d’Europa in terra battuta realizzata tra Carlantino e Celenza Valfortore erano 57.266.580, mentre quelli registrati martedì 1 aprile sono stati 66.888.160. Insomma un bel balzo in avanti, il che consentirà “di poter disporre di acqua per gli usi potabili almeno fino a dicembre 2025 – come dichiarato dal presidente del Consorzio di bonifica di Capitanata, Giuseppe De Filippo – Meno male che è arrivata la pioggia, ora il potabile è salvo e l’acqua che nei prossimi giorni entrerà nell’invaso potrà servire per programmare l’irrigazione, per la quale però occorreranno ancora almeno circa 40-50 di milioni di metri cubi di acqua”.
Statisticamente rispetto alla stessa data del 1 aprile dello scorso anno, infatti, oggi mancano ancora circa 71 milioni di metri cubi di acqua per poter utilizzare la risorsa Occhito a pieno regime. Questi comunque i dati a martedì 1 primo aprile registrati dal Consorzio: disponibilità idrica 66.888.160 milioni metri cubi alla soglia di 178,62 metri sul livello del mare; alla stessa data del 1 aprile 2024 la disponibilità idrica era di 147.786.560 milioni metri cubi alla soglia di 187,06 metri sul livello del mare, quindi con un minore invasamento idrico oggi di 70.898.400 milioni metri cubi rispetto allo scorso anno.
Resta dunque il nodo dell’irrigazione in agricoltura e il riferimento è al dibattuto problema della realizzazione del secondo invaso sul Fortore, in località Piano dei Limiti in agro di Casalnuovo Monterotaro, sul quale hanno preso di recente posizione i Comuni dell’area interessata (Casalnuovo, Casalvecchio, Castelnuovo, Carlantino, Celenza, San Marco La Catola, Volturara Appula) i cui consigli comunali in un ordine del giorno hanno deliberato: di ritenere assolutamente importante e urgente che nelle sedi competenti venga presa una decisione in merito alla realizzazione della diga di Piano dei Limiti; di chiedere alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alla Regione Puglia, alla Regione Molise, alle Province di Foggia e Campobasso, ai comuni della Provincia di Foggia, ai comuni di Colletorto e San Giuliano di Puglia ed al Consorzio per la Bonifica di Capitanata, di attivarsi affinché il progetto della realizzazione della diga di Piano dei Limiti possa trovare idonea e piena condivisione, partendo dalla valorizzazione della progettazione esecutiva già esistente che va adeguatamente aggiornata”.