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Foggia, maltrattamenti sui pazienti al Don Uva: gli accusati vogliono patteggiare

 
Redazione online

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Foggia, maltrattamenti sui pazienti al Don Uva: gli accusati vogliono patteggiare

Il pm propone a 25 dei 32 indagati dell’inchiesta di patteggiare pene oscillanti da un minimo di 4 mesi a un massimo di 2 anni, 4 mesi e 8 giorni di reclusione, con sospensione condizionale delle condanne entro i 2 anni

Giovedì 13 Marzo 2025, 06:00

Il pm Pietro Iannotta propone a 25 dei 32 indagati dell’inchiesta sui presunti maltrattamenti ai danni di pazienti oligofrenici del “Don Uva” di patteggiare pene oscillanti da un minimo di 4 mesi a un massimo di 2 anni, 4 mesi e 8 giorni di reclusione, con sospensione condizionale delle condanne entro i 2 anni. “In considerazione dell’incensuratezza e del comportamento processuale”, visto che molti indagati “hanno reso dichiarazioni confessorie ed etero-accusatorie negli interrogatori di garanzia”, il pm ha invitato i 25 indagati “qualora ritenessero di condividere” la proposta di patteggiamento a formalizzarla entro la definitiva conclusione delle indagini preliminari, ossia sino a quando il pm valuterà per chi chiedere il rinvio a giudizio.

69 capi d’accusa- Nei giorni scorsi (come pubblicato il 9 marzo ndr) la Procura ha notificato a indiziati e difensori l’avviso di conclusione dell’indagine denominata “New life”. I 32 indagati sono 8 infermieri; 21 operatori socio-sanitari; 2 educatori professionali; 1 addetto alle pulizie. Sono accusati a vario titolo di 69 capi d’imputazione: in 30 sono accusati di maltrattamenti aggravati ai danni di 28 pazienti, di cui 26 donne, con gravi ritardi mentali ricoverati nell’ex istituto ortofrenico di via Lucera gestito dalla struttura sociosanitaria-riabilitativa “Don Uva” di via Lucera. Per mesi sarebbero stati picchiati anche con mestoli e scope, minacciati, umiliati, offesi, agendo con sevizia e crudeltà, vessando persone non in grado di difendersi. La Procura contesta anche 3 episodi di violenza sessuale a 3 indagati (2 pazienti palpeggiati, induzione nei confronti di due degenti a compiere atti sessuali); 1 favoreggiamento per aver cercato e sabotato le telecamere nascoste dai carabinieri nel reparto della struttura per filmare quanto avveniva; 62 sequestri di persona e 1 tentativo di sequestro per aver chiuso nelle stanze i degenti per impedirgli di uscire e vagare per i corridoi. Dei 32 indiziati, 30 furono coinvolti nel blitz del 24 gennaio 2023 quando i carabinieri eseguirono 30 ordinanze cautelari del gip: 7 in carcere, 8 ai domiciliari, 15 divieti di avvicinare i pazienti e/o di dimora presso il “Don Uva”.

Proposte di pena - Queste le proposte di patteggiamento avanzate dal pm Iannotta: 4 mesi per Antonio Roberto, operatore sociosanitario, imputato di favoreggiamento; 4 mesi e 9 giorni per Teresa Longo, oss, (1 sequestro di persona); 1 anno, 8 mesi e 6 giorni per Vittorino De Santis, oss e Anna Sanna, educatore, (maltrattamenti); 1 anno, 8 mesi e 10 giorni per Assunta Santarsiero, educatore (maltrattamenti e sequestro); 1 anno, 8mesi, 15 giorni per Jean Francois Vitale, oss (maltrattamenti e sequestro); 1 anno, 8 mesi, 20 giorni per Francesca D’Angelo e Lorella Lo Conte, entrambe oss (maltrattamenti e sequestro); 1 anno, 8 mesi, 24 giorni per Giuseppe Antonucci, infermiere (maltrattamenti, 2 sequestri); 1 anno, 8 mesi, 29 giorni per Antonio Macajone, addetto alle pulizie (maltrattamenti e sequestro); 1 anno, 9 mesi, 4 giorni per Ciro Mucciarone, infermiere (maltrattamenti, 2 sequestri); 1 anno, 9 mesi, 8 giorni per Luigi Surgo, infermiere (maltrattamenti, 2 sequestri) e Antonio Pio Pagliuso, oss (maltrattamenti, 1 sequestro); 1 anno, 9 mesi, 18 giorni per Aurelio D’Ambrosio, oss (maltrattamenti, 3 sequestri); 1 anno, 9 mesi, 22 giorni per Vincenzo Lombardi, oss (maltrattamenti, 1 sequestro); 1 anno, 9 mesi, 27 giorni per Damiano Difeo, oss (maltrattamenti, 4 sequestri); 1 anno, 10 mesi, 2 giorni per Savino Giampietro, oss (maltrattamenti, 4 sequestri) e Aldo Rosiello, oss (maltrattamenti, 5 sequestri); 1 anno, 10 mesi, 11 giorni per Gianmarco Pio Gaeta, infermiere (maltrattamenti, 4 sequestri); 1 anno, 11 mesi, 14 giorni per Rosanna Varanelli, oss (maltrattamenti, 7 sequestri); 1 anno, 11 mesi, 28 giorni per Antonio D’Angelo, oss (maltrattamenti, 8 sequestri); 2 anni, 21 giorni per Salvatore Ricucci, oss (maltrattamenti, 9 sequestri); 2 anni, 1 mese, 8 giorni per Michele Partipilo, infermiere (maltrattamenti, 9 sequestri); 2 anni, 2 mesi, 12 giorni per Rosa Cocomazzi, infermiere (maltrattamenti, 10 sequestri); 2 anni, 4 mesi, 8 giorni per Anna Antonietta Perrella, oss (maltrattamenti, 12 sequestri).

Gli altri 7 indagati - Niente proposte di patteggiamento invece per Anna Maria Amodio, infermiera, imputata di maltrattamenti, 10 sequestri e violenza sessuale perché avrebbe assistito senza intervenire ai palpeggiamenti di un collega su una paziente; Pasquale Andriotta, oss (maltrattamenti, violenza sessuale, 12 sequestri); Angelo Bonfitto, oss (maltrattamenti, 12 sequestri); Antonio Melfi, oss (maltrattamenti, violenza sessuale, 7 sequestri); e Nicola Antonio Tertibolese, oss (maltrattamenti, 16 sequestri) “perché la gravità delle condotte contestate impedisce di concedere le attenuanti”, scrive il pm. Stesso discorso per Martina Pia Longo, oss (maltrattamenti, 20 sequestri), e Nicola Scopece, infermiere (maltrattamenti, 16 sequestri): per questi due indagati il pm ritiene che le attenuanti non sarebbero comunque prevalenti sulle aggravanti. Ma il pm anche in relazione alla posizione di questi 7 indiziati “si riserva comunque di valutare eventuali proposte di patteggiamento” da parte dei difensori.

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