La decisione

Voto di scambio alle regionali, a Foggia rinviato a giudizio Danilo Maffei insieme ad altri 21 imputati

Redazione Foggia

Ci sarà un processo per il presunto voto di scambio in occasione delle elezioni regionali del 2020, quando aD alcuni elettori sarebbero stati dati o promessi soldi per indicare sulla scheda il candidato Danilo Maffei

FOGGIA - Ci sarà un processo con 22 imputati per il presunto voto di scambio in occasione delle elezioni regionali del 2020, quando a alcuni elettori sarebbero stati dati o promessi soldi per indicare sulla scheda il candidato Danilo Maffei; e per le presunte minacce rivolte dal padre Ludovico Maffei a dipendenti di una coop perché votassero il figlio alle elezioni comunali del 2019.

L’ha deciso ieri pomeriggio il gup Michela Valente al termine dell’udienza preliminare iniziata il 28 settembre 2023, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio dei pm Roberta Bray ed Enrico Infante. Il processo inizierà il 30 aprile davanti alla sezione collegiale “F” del Tribunale dauno. I 22 imputati si dicono innocenti; i difensori ne chiedevano il proscioglimento. Sono 36 i capi d’accusa: 32 relativi alle “regionali”, 4 alle “comunali”. La Procura contesta a vario titolo il voto di scambio; la violazione del decreto legge 49/2008 in tema di misure per assicurare la segretezza del voto; l’istigazione alla corruzione; la violenza a un presidente di seggio (e come tale pubblico ufficiale) per costringere a commettere reato; la violenza privata.

I principali imputati sono Danilo Maffei, 36 anni, funzionario amministrativo, eletto consigliere comunale nel 2019, candidato consigliere con la lista Puglia Domani della coalizione del centrodestra e non eletto alle regionali dell’anno successivo, accusato di voto di scambio per le regionali; e il padre Ludovico, settantenne, già presidente di una coop, raggiunto nell’ottobre 2022 da misura interdittiva con divieto temporaneo a ricoprire uffici direttivi e di contrattare con la Pubblica amministrazione: risponde di violenza per costringere a commettere reato, violenza privata, istigazione alla corruzione, ed è l’unico imputato del filone dell’inchiesta relativo alle “comunali”.

Secondo l’accusa contestata dalla difesa, in occasione delle elezioni regionali Danilo Maffei con la complicità di alcuni coimputati, avrebbe offerto direttamente o indirettamente soldi a alcuni elettori (pure sotto processo) perché introducessero nella cabina il telefonino e scattassero la foto della scheda con la preferenza espressa in suo favore.

Quanto a Ludovico Maffei, quale presidente della cooperativa Astra avrebbe minacciato di licenziamento una dipendente che era presidente di seggio alle “comunali” perché falsificasse il verbale delle operazioni elettorali, facendo risultare che il figlio Danilo aveva ottenuto 40 voti e non 4: se l’avesse fatto le avrebbe promesso di “sistemarla per la vita”. Ludovico Maffei avrebbe inoltre minacciato 4 dipendenti perché votassero il figlio e persuadessero almeno 10 persone a testa a fare altrettanto, mostrandogli l’elenco di chi si era impegnato a votare il figlio.

Danilo Maffei e il genitore si dicono innocenti. L’ex consigliere comunale nell’udienza dello scorso 5 dicembre rese dichiarazioni spontanee al giudice per le udienze preliminari, negando d’aver promesso o dato soldi in cambio del voto; d’aver istigato elettori a scattare la foto della preferenza espressa a suo favore; rimarcando di non conoscere nessuno dei coimputati, come dimostrato dai tabulati telefonici. La decisione del gup del Tribunale di Foggia di rinviare a giudizio i 22 imputati è arrivata dopo le ultime arringhe difensive: in mattinata gli avv. Giulio Treggiari (difende Danilo Maffei) e Roberto Sisto (assiste entrambi i Maffei) avevano chiesto il proscioglimento.

In attesa di giudizio ci sono anche Gianluigi De Vaire, Giuseppe Moffa, Maria Coda, Matteo Trisorio, Alessia Titucci, Anna Maria Consiglio, Aldo Carella, Valentina D’Onofrio, Pasquale Panunzio, Franco Panunzio, Ettore D’Antonio, Davide Racioppo, Benvenuto Racioppo, Rosa Trisorio, Adele Campanile, Maria Martella, Antonella Giordano, Pasquale Carella, Fatima Palladino, Ciro Coda.

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