Niente sconti di pena in appello per il mafioso Daniele Barbaro che dal carcere meditava di vendicare l’omicidio dello zio Alessandro Scrocco, e quindi diede ordine alla fidanzata e all’ex compagna del defunto di cambiare il nascondiglio di una pistola-mitraglietta. La seconda sezione della corte d’appello di Bari ha confermato le condanne inflitte dal gup di Foggia il 17 ottobre 2023 a 3 giovani foggiani (difesi dall’avv. Rosario Marino) accusati di detenzione e porto illegale dell’arma che fu sequestrata dalla squadra mobile. Due anni e 6 mesi a Daniele Barbaro, di 33 anni e alla fidanzata Vincenza Onorati, trentaduenne; 2 anni (pena sospesa) a Concetta (Tina) Delli Carri, ventenne, ex compagna di Alessandro Scrocco, il trentaduenne ucciso a colpi di arma da fuoco la sera del 17 maggio 2022 mentre rientrava in carcere dove scontava in regime di semilibertà gli ultimi anni di una condanna a 15 anni per aver ucciso il 2 gennaio 2010 un vicino di casa dopo un litigio a Capodanno.
Scrocco parcheggiò l’auto, ma non ebbe il tempo di scendere perché un killer appostato tra i veicoli in sosta lo uccise a fucilate e fuggì sulla macchina guidata da un complice: uno dei tanti omicidi impuniti avvenuti in città. All’epoca dei fatti, Daniele Barbaro, nipote di Scrocco, era detenuto nel carcere di Saluzzo vicino Cuneo dove scontava 15 anni per reati commessi da minorenne, tra cui la mafia: primo caso di baby-affiliato alla “Società”. Già il 18 maggio 2022, all’indomani dell’omicidio, la squadra mobile intercettò Barbaro che dal carcere parlando con un parente e con un amico manifestò propositi di vendetta: “chi l’ha fatto, sapeva che dovevo uscire. Vabbu’, mi hanno lanciato una sfida; io a mio zio lo devo vendicare a tutti i costi, a costo che devo morire io dopo di lui, però a lui la pace gliela devo dare io. Quello che hanno fatto allo zio la devono pagare, te lo giuro su tutto quello che vuoi. Non gliela faccio passare, devono morire pure loro: mi devo fare altri 30 anni di galera, non mi interessa ma devono morire. Il giorno che mi fanno uscire, devo andare fino nelle case loro: hanno acchiappato il guaio quelle persone, questo fatto non lo dovevano fare. Devi dire a Tina che a quelli là, ai compagni di Alessandro, non deve dare niente. Dove la tiene?” (riferito alla pistola-mitraglietta) ”Dille che non ce la deve dare: se la fa sparire o se la dà a qualcuno, me la prendo pure con lei”.
Il 12 giugno 2022 la squadra mobile intercettò una telefonata tra la Delli Carri e Barbaro; la donna informò il detenuto della perquisizione subita dalla Polizia in cerca di armi. Delli Carri: “Praticamente qua a casa mia hanno messo tutto sotto sopra, mi stanno facendo passare i guai. Quella cosa là che dobbiamo fare? Nessuno se la vuole tenere”. Barbaro: “Lo sai che devi fare, portala a Enza” (la Onorati) “e dille che la deve portare a…” riferito a una terza donna. Il 13 giugno, all’indomani di questa intercettazione, i poliziotti pedinarono Tina Delli Carri, Vincenza Onorati, una terza foggiana e un giovane che con una “Fiat Punto” raggiunsero viale Europa; l’uomo scese, si recò in un campo adiacente, tornò e fu arrestato perché nell’involucro che trasportava c’era una pistola-mitragliatrice calibro 7.65 marca Skorpion. Le 3 donne furono rilasciate. Il giorno successivo fu intercettata una telefonata tra la Onorati e il fidanzato in cella. Barbaro: “con l’ansia mi hai fatto stare ieri, fino all’una a aspettare”. Onorati: “tutti nella merda, amore mio”. Barbaro: “cosa è successo?”. Onorati: “A Saverio l’hanno arrestato”. Barbaro: “Vi stavano pedinando?”. Onorati: “sì, ci stavano pedinando. Al poliziotto ho detto: ‘io non so nulla, ho dato un passaggio’”.
Barbaro fu scarcerato il 28 marzo 2023 avendo espiato il cumulo pene. Due giorni dopo la squadra mobile arrestò lui, la Onorati e la Delli Carri per il possesso del mitra, eseguendo le ordinanze del gip. Barbaro fu rintracciato in un appartamento di Trinitapoli dove fu trovata e sequestrata una pistola “Walther PPK”, per cui il foggiano fu arrestato anche in flagranza; per il possesso della pistola è stato condannato a 3 anni, 2 mesi e 20 giorni, ridotti in appello a 2 anni.