FOGGIA - Due assoluzioni e una condanna nel processo a 3 giovani foggiani accusati a vario titolo di estorsione e tentata estorsione per la restituzione di auto rubate, furto e ricettazione. I giudici della prima sezione penale del Tribunale dauno hanno inflitto 6 anni e 8 mesi a Fabio Bernardo, 33 anni, riconosciuto colpevole di un’estorsione da 1500 euro per la restituzione di una “Jeep Renegade” e della relativa ricettazione dell’auto; di 2 tentativi di estorsione da 700 euro per restituire una “Ford C Max” e da 800 euro per restituire una “Ford Kuga” e dei relativi furti delle 2 auto; e dell’ulteriore furto di una “Fiat Tipo”. Assolti Alessandro Caravella, 31 anni dall’accusa di concorso in un’estorsione da 1400 euro per la restituzione una “Ford Fuga” e dal furto di una “C Max”; e Rinaldo Consalvo, 26 anni, dal concorso nel furto di una “Fiat Tipo”. I giudici hanno infine dichiarato il “non doversi procedere” nei confronti dei 3 imputati in relazione a ulteriori imputazioni di furto perchè perché i reati si sono estinti in quanto i derubati hanno rimesso la querela.
Il pm chiedeva 3 condanne: 8 anni per Bernardo accusato di 10 furti, 1 ricettazione, 2 estorsioni e 2 tentativi di estorsione; 6 anni per Caravella, imputato di concorso nel furto di 2 auto e 1 estorsione; 3 anni e 6 mesi per Consalvo, che risponde di concorso in 2 furti. Gli avv. Paolo Ferragonio per Bernardo; Emiliano D’Onofrio per Caravella; ed Ettore Censano per Consalvo chiedevano l’assoluzione. L’indagine di Procura e squadra mobile sfociò nel blitz del 30 dicembre 2023 con l’esecuzione di 6 ordinanze ai domiciliari. Il processo si è poi sdoppiato: 3 foggiani giudicati con rito abbreviato sono stati condannati il 12 marzo dal gup a complessivi 12 anni e 10 mesi; Bernardo, Caravella e Consalvo optarono per il rito ordinario, col processo iniziato il 4 aprile e giunto l’altra sera al verdetto di primo grado. Delle 11 vittime di furti d’auto citate in aula come testi d’accusa, ben 8 hanno rimesso la querela che come previsto dalla riforma Cartabia in vigore da fine 2023 è necessaria per procedere contro i presunti ladri, altrimenti l’accusa viene meno e il reato estinto.
L’inchiesta poggia molto su intercettazioni. Nel 2022 la squadra mobile monitorava Fabio Bernardo sospettato d’essere contiguo al clan Moretti della “Società foggiana” e coinvolto in estorsioni a imprenditori e commercianti. Fu infatti arrestato in due blitz contro il racket aggravati dalla mafiosità: il 22 marzo 2022 con altri due foggiani per tentata estorsione a un imprenditore avvertito con pistolettate al box di casa perché pagasse 2500 euro, con successiva condanna a 5 anni e 4 mesi in appello a fronte dei 6 anni e 8 mesi del verdetto di primo grado; e il 13 novembre 2023 con altri 3 foggiani per concorso in 3 estorsioni e 1 tentativo di estorsione a 2 commercianti, 1 benzinaio e 1 privato cittadino, con richiesta di condanna a 6 anni e 10 mesi avanzata dalla Dda nel processo in corso dal gup di Bari che nelle prossime settimane emetterà il verdetto. Intercettando Bernardo per i suoi presunti legami con i clan, la squadra mobile scoprì il suo presunto coinvolgimento e dei coimputati nel furto di una dozzina di auto, alcune delle quali ritrovate dalle vittime dietro pagamento di tangenti.