Il ricordo

Morte Riva, l’amarcord del foggiano Pirazzini: «Campione inarrivabile, che sfide allo Zaccheria»

Raffaele Fiorella

«Ero a tavola con mia moglie, stavamo cenando quando lei mi ha detto che al tg avevano appena dato la notizia della morte di Gigi Riva. Ci sono rimasto di sasso»

FOGGIA - «Ero a tavola con mia moglie, stavamo cenando quando lei mi ha detto che al tg avevano appena dato la notizia della morte di Gigi Riva. Ci sono rimasto di sasso: un grande dispiacere». Mentre la tv dà l’addio al mito del calcio italiano, la mente di Gianni Pirazzini torna alle sfide con il fuoriclasse del Cagliari e della Nazionale, allo Zaccheria di Foggia e in Sardegna, fra gli anni Sessanta e Settanta. «Credo di averlo incontrato una decina di volte, se la memoria non mi inganna, fra partite della massima serie e della Coppa Italia - ricorda l’ex libero del Foggia, bandiera dei dauni con 424 presenze in maglia rossonera, dal 1967 all’80 -. Il calcio italiano perde l’attaccante più forte che abbia mai avuto, simbolo di un pallone che non c’è più. Un grandissimo campione in campo e fuori, una leggenda che vola in cielo ma che resterà indelebile, come “Rombo di Tuono”, nella memoria di tutti gli italiani».

Grandi battaglie allo Zaccheria negli anni in cui il Cagliari raggiungeva l’apice della sua storia e il Foggia sfidava le grandi. «La prima volta che lo vidi nel tunnel che portava al terreno di gioco rimasi sbalordito - continua Pirazzini -. Sembrava una statua greca, dai muscoli scolpiti. Per me è stato un grande onore poterlo affrontare da avversario, cercare di contrastarlo nel gioco aereo sui calci d’angolo. Aveva una forza fisica fuori dal comune, ma anche uno spunto, un guizzo che gli permetteva rapidamente di sistemarsi il pallone sul sinistro e poi scagliarlo con grande potenza verso le porte avversarie. Il suo mancino era micidiale. Fuori dal campo è stato un grande uomo. Quando dei miei amici andavano a Cagliarli a trovarlo, chiedeva loro sempre notizie di me. È sempre stato molto cordiale. Un campione in campo e nella vita».

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