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Arbore, boom di ascolti. Gegè Telesforo: «Io e Renzo travolti in Tv da un successo inatteso»
«Appresso alla musica», giovedì su Rai Cultura celebra i settant’anni della televisione italiana. Telesforo: «gli spettatori amano il nostro spirito rivoluzionario»
Quando si va «appresso alla musica», si fanno delle cose straordinarie. Lo sa bene il maestro Renzo Arbore che, proprio per i 70 anni della tv, è tornato su Rai2 con «Appresso alla musica: Premiata bottega di antiquariato musicale di Renzo Arbore». Si tratta di una serie di venti episodi (ogni giovedì alle 23.15) di Rai Cultura prodotta dalla Black Ice, condotta dallo stesso Arbore con l’immancabile complicità dell’altro foggiano doc Gegè Telesforo, per la regia di Luca Nannini. Scritto dai due artisti pugliesi con Ugo Porcelli, il debutto di giovedì scorso ha raggiunto ascolti importanti, sfiorando l’8% di share (7,8%), con 653mila spettatori, numeri da prime time di Rai2. Il programma offre uno sguardo coinvolgente sulla storia della musica italiana e internazionale della seconda metà del ‘900 attraverso aneddoti, curiosità e contributi video inediti da trasmissioni passate di Arbore.
Ma Gegè Telesforo si aspettava questi ascolti? «Non ci aspettavamo un seguito così clamoroso - dice il musicista alla “Gazzetta” - sto ancora riflettendo sullo share così alto e, quindi, capirne le ragioni. La prima che mi viene in mente è l’affetto per un rivoluzionario dei sistemi mediatici com’è Renzo. Poi, quella che insieme siamo una coppia di fatto della tv italiana. Infine, i filmati che vengono raccontati e commentati da chi li ha vissuti personalmente». Si potrebbe dire che la qualità paga sempre, ma Telesforo avverte: «Molto spesso non paga a discapito di operazioni che vengono studiate a tavolino, per portare ascolto puntando sulla mediocrità e su fatti beceri della nostra vita. Programmi collocati in fasce orarie studiate apposta per quel tipo di pubblico. Dispiace vedere queste cose, invece si dovrebbe tornare a puntare sulla qualità e su un rinascimento culturale del nostro Paese. I numeri, purtroppo, si fanno con la mediocrità e non si investe sulla qualità per paura di non fare accolti».
C'è anche da dire che non era semplice sceglierei grandi artisti da far rivedere. «Nella prima edizione, ci siamo concentrati - siega Gegè Telesforo - sul recupero di alcune delle migliori performance realizzate nelle due edizioni di Doc, anche se molto materiale non siamo riusciti a metterlo in onda per ragioni di diritti. In questa, invece, ci siamo concentrati sul numero di performance vissute in prima persona da Renzo sia come autore, regista e conduttore, sia come ospite in altri programmi. Quindi, una serie di incontri fatti durante la sua lunga carriera partendo da “Per voi giovani” fino alle ultime apparizioni. Ne è venuto un numero spropositato di artisti, amici, performance di grande qualità». Chiudiamo il colloquio con una domanda al musicista, pensando anche alle polemiche di questo periodo: come vive la musica di oggi in cui sembra molto più evidente l’apparire piuttosto che l’essere?«Con il giusto distacco - replica Telesforo - e la seguo attraverso percorsi personali. Per cui, tutto quello che viene imposto dai media o dagli algoritmi di Spotify mi sfiora, per non dire altro. Mi rendo anche conto che l’informazione vada dietro le liti tra questo e quell’altro. Alla fine, però, nessuno parla più di musica, di quanto sia importante per la società e per noi, di quanto possa essere utilizzata come terapia e di quanti grandi artisti delle nuove generazioni fanno anche fatica a sopravvivere. Di queste cose non ne parla nessuno». Telesforo annuncia di aver prodotto un nuovo album. «Il titolo è “Big Mama Legacy”, ho riunito alcuni talenti della nuova generazioni di musicisti italiani. L’uscita è prevista per l’1 marzo per l’etichetta americana Ropeadope Music. Dopo l’uscita del disco, partiremo con una tournée che toccherà anche la Puglia.»