FOGGIA - Sarebbe stato il cognato, Alessio Marino ventunenne foggiano incensurato, a sparare e uccidere Alessandro Ronzullo, commerciante d’auto di San Ferdinando di Puglia, assassinato nella zona di via Lucera la sera del 26 ottobre alla vigilia del 40° compleanno.
Un litigio per motivi non ancora accertati tra indagato e vittima, che convivono con due sorelle gemelle originarie di San Severo, avrebbe preceduto il terzo omicidio del 2023 nel capoluogo dauno.
Marino è stato fermato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e porto illegale di pistola, all’alba di domenica 29 ottobre dagli agenti della squadra mobile che hanno eseguito un decreto della Procura dauna. Ieri mattina il sospettato è stato interrogato dal gip Michela Valente e si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande: il giudice non ha convalidato il fermo ritenendo insussistente il pericolo di fuga, ma ha concordato con il pm sulla sussistenza di gravi indizi a carico del giovane foggiano e disposto che resti in carcere.
Gli avvocati Luca Vinelli e Roberto Loizzo chiedevano la non convalida del fermo, la rimessione in libertà e in seconda istanza la concessione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. «Si tratta di una vicenda ancora tutta da chiarire, al momento preferisco non rilasciare alcun commento» ha detto l’avv. Vinelli al termine dell’udienza di convalida.
All’origine dell’omicidio, stando all’ipotesi accusatoria, non c’è quindi alcun regolamento di conti legato al mondo della droga, ipotesi avanzata nell’immediatezza del delitto visto il coinvolgimento di Ronzullo nel remoto e recente passato in storie di spaccio, con un primo arresto a novembre 2016 a Vasto per il possesso di un chilo di cocaina con condanna a 3 anni; e un secondo arresto il 5 luglio scorso nel blitz antidroga Radar sull’asse Foggia-San Severo contrassegnato dall’emissione di 7 ordinanze cautelari: era stato poi scarcerato il 17 luglio dal Tribunale della libertà di Bari che aveva accolto il ricorso difensivo.
A trasportare Ronzullo in fin di vita al pronto soccorso degli ospedali riuniti alle 21.20 del 26 ottobre erano state due persone: il commerciante era morto poco dopo per le ferite d’arma da fuoco a spalle e fianco. La vittima originaria di Canosa di Puglia aveva vissuto prima a San Salvo in provincia di Chieti, poi a San Severo insieme alla compagna che è originaria del centro dell’alto Tavoliere e da cui ha avuto due figli, e quindi si era trasferito a San Ferdinando di Puglia, di dove è originaria la sua famiglia. Perché Ronzullo era venuto a Foggia la sera del delitto? Per incontrare il presunto assassino, Alessio Marino compagno della gemella della convivente della vittima, con cui avrebbe fissato un appuntamento finito tragicamente. L’accusa contro Marino poggia su una serie di dichiarazioni raccolte dalla squadra mobile: le indagini proseguono per chiarire il movente della discussione.