sanità
Foggia, il piano del Policlinico per le liste d’attesa
Il Dg Pasqualone: «Un anno per una colonscopia è troppo». Nigri (Asl): «Verifiche interne»
FOGGIA - Liste d’attesa, il nervo scoperto della sanità pugliese. La Capitanata non fa eccezione, anzi. Al Policlinico Riuniti bisogna attendere più di un anno per una visita in endocrinologia, un anno per una colonscopia e esami radiologici, tempi lunghi anche per la cardiologia. Questo per quanto riguarda le prenotazioni al Cup, il centro unico prenotazioni (che unico per la verità non è affatto: non si incrociano i dati con l’Asl e le altre aziende sanitarie pugliesi). Numeri più accettabili per l’Asl, ma per il direttore generale Antonio Nigri «non si risolve il problema licenziando i direttori generali», come da proposta Amati, il consigliere regionale che ha proposto un disegno di legge ora all’attenzione del consiglio e della giunta pare verso un compromesso con il taglio del punto più controverso.
Ai Riuniti, il cui ritardo sarebbe pure giustificabile essendo una struttura per acuti (ma il presidente della Regione chiede un impegno analogo a quello degli ospedali di territorio), «è iniziato il piano di recupero delle liste d’attesa», dice alla Gazzetta il direttore generale Giuseppe Pasqualone. «Abbiamo forti criticità anche sulle attività chirurgiche, stiamo rendicontando all’assessorato regionale il nostro piano sull’abbattimento dei tempi nelle singole specializzazioni. Le criticità sono note: l’Endocrinologia sconta una mancata sinergia con il territorio, diversi medici si sono dimessi andando a lavorare nel privato. Ma siamo consapevoli che se avessimo le risorse si potrebbero fare molte più prestazioni ad alta intensità.
Quanto all’Asl «non abbiamo criticità importanti», chiarisce Nigri che punta però l’indice sulla risonanza magnetica, media 237 giorni di attesa. «Un dato, mi rendo conto, inaccettabile. Stiamo procedendo a una serie di verifiche interne».
La questione liste d’attesa va posta nell’ottica del cittadino che si reca al Cup vedendosi rimandare di 6-8 mesi in media per una serie di visite specialistiche con il ticket sanitario, le stesse che potrebbe ottenere a pochi giorni di distanza nella stessa struttura ospedaliera pubblica, mettendo però mano al portafogli. «Ai Riuniti - aggiunge il direttore sanitario Leonardo Miscio - stiamo valutando l’ipotesi di estendere l’utilizzo dei nostri ambulatori all’Asl per smaltire le agende. Ad esempio sulle colonoscopie pensiamo a tre ambulatori di sei ore a settimana gestiti dall’Asl. Lo stesso faremo su esami della mammella, colon retto, cervice uterina».