Lo scenario

Foggia e provincia, spariscono quattro vetture ogni giorno

Redazione Foggia

Una piaga sociale: la Capitanata seconda in Italia, due soli arresti quest'anno

FOGGIA - È sempre qui il paradiso dei topi d’auto che ci mettono un minuto a rubare una macchina, come da filmato che fece il giro del web del “solito ignoto” che si tuffò letteralmente a pesce in un veicolo parcheggiato in un centro commerciale alle porte del capoluogo dauno qualche anno fa. Un paradiso per numero di colpi messi a segno e per l’impunità che segue quasi sempre questo genere di reati particolarmente odiosi per la popolazione che li subisce. Foggia e provincia si piazzano così al poco onorevole secondo posto (peggio sta soltanto la Bat, subito dopo il capoluogo dauno c’è Napoli) alla voce “furti d’auto”, uno dei ventotto reati presi in esame dal quotidiano Sole 24 Ore che in base ai dati del ministero dell’Interno relativi al primo semestre 2023, ha stilato la classifica dell’indice di criminalità delle 106 città e province d’Italia: Foggia è scesa al ventesimo posto di questa classifica (al primo posto, il peggiore, si conferma Milano); meglio della 13° posizione di un anno fa, ma pur sempre seconda città del Sud più pericolosa dopo Napoli.

Tra le voci in negativo, come accennato, c’è quella relativa appunto ai furti d’auto: secondo posto su 106 province con 638 denunce presentate dai cittadini. Il dato conferma un primato della Capitanata per questo reato, visto che da anni è stabilmente tra le prime cinque aree del Paese dove i “topi d’auto” la fanno da padrone. La provincia di Foggia era al 104° posto nella classifica 2022 ancora del Sole 24 Ore e i furti d’auto rappresentavano uno dei parametri valutati per dare i voti sulla qualità della vita; e al 105° in quella analoga sempre di un anno fa nella classifica di Italia Oggi e Università la Sapienza di Roma.

Accanto alle classifiche ufficiali ci sono quelle ufficiose relative alla repressione di questi reati: il numero di arresti per questa tipologia di reato è dunque irrisorio, soprattutto nel capoluogo dove si concentra la maggior parte dei furti: nell’anno più buio, il 2019, ne “sparivano” in media cinque al giorno; la media giornaliera oscilla tra le tre e le quattro vetture che spariscono sistematicamente al giorno sull'intero territorio provinciale. Eppure i ladri ammanettati si contano sulle dita di due mani: non ci sono dati ufficiali, la stima si basa sui fermi di cui le forze dell’ordine danno notizia. A luglio scorso a Foggia si era avuta notizia di soli due arresti effettuati: uno in flagranza, l’altro su ordine di carcerazione nei confronti di un foggiano coinvolto nel periodo 2017/2018 in un tentativo di estorsione e le indagini portarono a scoprire che il sospettato aveva anche rubato e/o tentato di rubare ben nove auto. I rari arresti di cui le forze dell’ordine danno notizia vengono eseguiti quasi sempre in flagranza magari sulla segnalazione di qualche cittadino, perché di indagini a medio-lungo termine sui furti d’auto per ricostruire la filiera – dal ladro al ricettatore al riciclatore, oppure all’estorsore perché anche il mercato del racket tira – in città se ne sente l’assenza da molti, troppi anni.

Eppure sono proprio questi reati – nella classifica sull’indice di criminalità quanto a furti in generale Foggia e Capitanata sono al ventesimo posto con 1709 denunce ogni centomila reati - a generare maggiormente quel senso di insicurezza nei cittadini, il cosiddetto “sentiment”. Insicurezza che fa il paio con sfiducia, se si valutano le poche denunce che vengono poi presentate per richieste di pizzo per la restituzione del veicolo sottratto: si preferisce pagare, somme da cinquecento a qualche migliaio d’euro in base al valore della refurtiva, piuttosto che rivolgersi alle forze dell’ordine perché in tal caso il rischio è di non ritrovare più l’auto, oppure rinvenirla bruciata.

Nel 2013 a Foggia furono denunciati 1345 furti d’auto, a fronte dei 2462 di tutta la provincia; nel 2014 furono 1540 (2960 il dato complessivo); saliti a 1784 nel 2015 (3525); scesi a 1622 nel 2016 (3497); stabili nel 2017 e 2018 con 1656 denunce (3350 quelle complessive); per arrivare al record negativo del 2019 con la “sparizione” di 1900 auto nel capoluogo, a fronte di 3700 denunce totali; calati a 1300 nel 2020 (grazie anche al lockdown per il Covid), con 2829 furti complessivamente denunciati nei 61 comuni della Capitanata. Da allora forze dell’ordine e prefettura hanno scelto la linea del silenzio, non fornendo più numeri su andamento della criminalità con reati denunciati e loro tipologia, numero arresti e denunce eseguite, sequestri di droga e armi, percentuale dei reati scoperti. Le periodiche classifiche sulla sicurezza continuano a essere docce fredde.

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