Il caso
Foggia, «In via Almirante c'è un lager di cani»: sos degli animalisti
La richiesta di intervento di Rivoluzione ecologista animalista ad Asl e Comune
FOGGIA - Cani da caccia allevati per farli proliferare e poi vendere. In via Almirante a Foggia succede qualcosa di aberrante, secondo la denuncia dell’associazione Rea (Rivoluzione ecologista animalista) che chiede l’intervento delle autorità.
«Questa è la terribile storia - scrive Gabriella Caramanica dell’associazione - di un numero non precisato di cani che hanno rimpiazzato altri poveri simili circa due anni e mezzo fa, quando, dopo dolori e sofferenze, erano stati finalmente liberati. Questa la terribile vicenda che si perpetra in via Almirante, nel territorio di Foggia, dove è presente una struttura abusiva - su suolo pubblico, e su cui era già stato effettuato un intervento - di fronte ad un terreno incolto e alle spalle di un esercizio di tabaccheria ed alimentari. Già negli scorsi giorni Rivoluzione Ecologista Animalista aveva denunciato sui media le condizioni indicibili e gravi di quei poveri esseri indifesi all’interno di quella capanna di fortuna, fatta di lamiere e pannelli di legno: una gabbia lager, non fatichiamo a definirla così, da dove spesso si odono strazianti lamenti e il fetore di sostanze di rifiuto stagnanti. Una situazione scandalosa, aggravata dalle temperature torride e asfissianti di queste settimane, su cui però le istituzioni competenti, Polizia municipale e Asl incluse, non sono intervenute in maniera concreta ed efficace anzi sono rimaste praticamente immobili - dicono i soci dell'associazione Rea - in particolare la Asl medesima che non ha considerato alcun caso di maltrattamento, ma addirittura condizioni soddisfacenti per gli animali, avendo trovato cibo ed acqua a sufficienza. Presumibilmente a seguito di preavviso al proprietario. In questo modo la Asl di Foggia preposta ai controlli sul benessere degli animali tutela la salute degli animali reclusi all'interno della struttura?».
«A questo punto di chiediamo - denunciano ancora i componenti dell'associazione Animalista - il perché di questo comportamento negligente e poco professionale? Perché il Comune sembra voltarsi dall’altra parte di fronte a questi fatti allarmanti? Bisogna fare presto perché la vita dei cani potrebbe essere in imminente pericolo e non dobbiamo perdere più un secondo di tempo. Da parte nostra, siamo pronti a denunciare tutte le istituzioni competenti nelle sedi opportune affinché siano salvaguardati i diritti di quei poveri animali. Basta con l’immobilismo e le inefficienze», conclude in una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.