concorsi truccati

Foggia, scandalo all'aeroporto: «Mazzette fino a 300mila euro l’anno»

Redazione Foggia

Quanto incassavano i due sottufficiali secondo la ricostruzione nell'ordinanza del Gip

FOGGIA - I due principali indagati, i sottufficiali foggiani Aldo Caurio e Gennaro Sorgente, avrebbero intascato illecitamente dai 250mila ai 300mila euro all’anno. Lo scrive il gip Antonio Sicuranza che ritiene insussistente il pericolo di inquinamento delle prove, mentre ha ritenuto essersi un rischio di reiterazione del reato: ecco perché ha mandato due indagati in carcere, uno ai domiciliari, disposto l’obbligo di dimora per un quarto indiziato e sospeso altri due per quattro mesi.

«La scansione degli avvenimenti investigativi - rimarca il Gip - porta a escludere l’attualità del pericolo per l’acquisizione o la genuinità della prova. Il 6 e 7 novembre 2022 i carabinieri eseguirono su delega dei Pm diverse perquisizioni e sequestri, anzitutto nei confronti di Aldo Caurio, Gennaro Sorgente (i due sottufficiali foggiani in servizio a Amendola finiti in cerla: ndr) e di Massimo Mastore (barese ufficiale dell’Aeronautica in servizio alla scuola volontari di Taranto sospeso per quattro mesi: ndr); dal 7 novembre non sono stati più acquisiti riscontri di alcun genere». E sono ormai agli atti testimonianze di diverse persone coinvolte nelle indagini. I sequestri eseguiti a novembre hanno inoltre consentito ai sospettati di venire a conoscenza delle indagini in corso; «sicchè essendo passati sei mesi dai sequestri è evidente che se ci fosse stata una effettiva volontà (e non c’è prova che ci sia stata) che gli indagati avrebbero già posto in essere tutti quegli accorgimenti per cercare di sterilizzare il quadro probatorio nei loro confronti».

Per il gip però sussiste il pericolo di «reiterazione di condotte specifiche», posto alla base di arresti, obbligo di dimora e misure interdittive, in quanto dalle indagini «è emersa l’operatività di un gruppo organizzato finalizzato a incidere sui risultati di concorsi per reclutamenti tra forze armate e di polizia». Le indagini hanno portato alla luce «una consolidata rete di rapporti penalmente rilevanti», tra i sei indiziati e un settimo sottufficiale dell’Aeronautica a sua volta a rischio di sospensione del servizio. «Una rete di rapporti - prosegue l’analisi del Gip - che consente agli indagati di dedicarsi con continuità ormai professionale a un’organizzata attività per far superare concorsi ai loro protetti che sborsano anche consistenti somme di denaro, destinate anzitutto a Caurio e Sorgente che si dividono equamente gli illeciti introiti, tanto da alzare ognuno dai 250mila ai 300mila euro all’anno».

Secondo il giudice, «la parte del denaro che non viene trattenuta dai due collettori, viene smistata a Arturo Salza (napoletano residente a Roma, pure sottufficiale dell’Aeronautica militare posto ai domiciliari: ndr) e Mario Giovanni Taddeo (beneventano, dipendente del ministero della pubblica istruzione cui è stato imposto l’obbligo di dimora: ndr) non solo per remunerarli per la loro illecita attività di interferenza, ma anche per corrompere il gancio decisionale di rilievo», dei vari concorsi di reclutamento nelle forze armate e/o dell’ordine.

Quanto all’ufficiale dell’Aeronautica Massimo Mastore, sospeso dal servizio per 4 mesi, il gip sottolinea «che non ha mai percepito denaro: lui stesso, colloquiando con un familiare (e venendo intercettato) afferma di agire in maniera ultra disinteressata solamente per aiutare la gente, a differenza di Caurio definito un faccendiere».

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