La tragedia
Foggia, elicottero caduto a Castelpagano: «Verità a tutti i costi»
In occasione della inaugurazione del cippo commemorativo il pm Ludovico Vaccaro ha insistito sulla necessità di far luce su quanto avvenuto sette mesi fa
FOGGIA - A sette mesi dalla caduta dell’elicottero di Alidaunia in località Castelpagano (5 novembre '22) non si conoscono ancora le cause del cedimento del velivolo, caduto quasi di schianto secondo un testimone oculare.
In occasione dell’inaugurazione del cippo commemorativo delle sette vittime (i piloti Luigi Ippolito e Andrea Nardelli, il medico dell’Asl Maurizio De Girolamo, la famiglia slovena composta da Bostjan Rigler, dalla moglie Mateja Curk Rigler e dai due figli Jon e Liza), il procuratore Ludovico Vaccaro ha insistito sulla necessità che «si trovi una verità». «Il procedimento è a carico di ignoti - ha ricordato - si stanno facendo tutti gli accertamenti. È un procedimento che si svolge nella prima fase sul piano squisitamente tecnico ed al quale lavorano alacremente tre colleghi. Dobbiamo cercare la verità nel rispetto delle vittime e dei familiari. L'impegno è molto forte in tal senso».
Una squadra di tecnici specialisti in materie aeronautiche è al lavoro sui resti dell’elicottero in un hangar dell’aeroporto militare di Amendola, alcuni dei pezzi finora ispezionati sono stati inviati anche all’estero per l’esecuzione di esami approfonditi sulle condizioni del velivolo al momento del cedimento.