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Foggia, il «Riuniti» annulla il contratto per il «Deu»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Foggia, il «Riuniti» annulla il contratto per il «Deu»

Il dg Pasqualone ferma il partenariato pubblico-privato da 150 milioni per completare le sale operatorie: «Non è conveniente»

Domenica 09 Aprile 2023, 12:05

Ha più senso spendere 2,6 milioni di fondi europei per completare le sale operatorie (e utilizzare il Pnrr per comprare le relative attrezzature), piuttosto che imbarcarsi in una operazione decennale di partenariato pubblico-privato da oltre 150 milioni. È per questo che dopo le inchieste sugli appalti truccati il direttore generale dei Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone, ha revocato il progetto voluto e approvato dal suo predecessore Vitangelo Dattoli per completare il «Deu». Un progetto che, per la realizzazione di quelle stesse sale operatorie, prevedeva invece una spesa di 6,2 milioni.

Parliamo del nuovo Dipartimento per l’emergenza di Foggia atteso esattamente da 15 anni. L’appalto da 65 milioni lanciato nel 2008 per realizzare il nuovo blocco dell’emergenza non è stato infatti completato, lasciando fuori proprio le sale operatorie. È così emersa l’ipotesi di ricorrere al partenariato pubblico-privato, un’operazione di finanza di progetto in cui le imprese si fanno carico delle opere (e del relativo investimento) in cambio di un canone di gestione. Il progetto è stato approvato a marzo 2021 dall’allora commissario Vitangelo Dattoli, sulla base della proposta di Althea Italia-Steritalia che si sarebbero fatte carico non solo di completare la terapia intensiva del quinto piano e il blocco operatorio del sesto, ma anche di fornire le attrezzature e il personale necessario al funzionamento. Il tutto a fronte di un canone decennale pari a 157 milioni di euro, a fronte di un investimento (del privato) da 20,7 milioni.

Un affare soprattutto per i privati, secondo l’analisi effettuata dagli uffici e chiesta da Pasqualone anche alla luce della delibera «lacrime e sangue» approvata dalla giunta martedì 28 marzo con il taglio delle spese delle Asl (compresi gli investimenti con fondi propri). Nel progetto di «Ppp», secondo la delibera con cui i Riuniti ne hanno disposto la revoca, «si evidenziano chiari elementi di criticità economica e soprattutto finanziaria tali da compromettere, in caso di aggiudicazione del progetto di partenariato in esame, il pagamento degli stipendi e il rispetto dei tempi medi di pagamento a tutti i fornitori. Questo perché la situazione di bilancio nel triennio 2020-2022 si è sensibilmente appesantita per via dell’incremento del costo del personale e per «il sensibile aumento» delle spese di energia elettrica e gas, tanto da portare a una perdita (stimata) di 78 milioni per lo scorso anno. Un canone da 15,3 milioni (quello necessario a pagare i costi del partenariato) non sarebbe dunque sostenibile. Il completamento del Deu avverrà dunque con i fondi della prossima programmazione europea: il Dipartimento salute ha già chiesto al Policlinico foggiano di predisporre i progetti.

I Riuniti hanno comunicato già il 13 marzo alle imprese proponenti l’intenzione di procedere con la revoca. Le controdeduzioni del raggruppamento, secondo cui i ritardi nell’avvio dei lavori non dipendono da loro, non sono state sufficienti a modificare la decisione. E dunque giovedì è arrivato il provvedimento che ha annullato il «Ppp» per ragioni di pubblico interesse.

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